Educazione prima dell’istruzione: combattere la mafia partendo dalla formazione nelle scuole.
Riflessioni sull’Influenza dei Social Network
Gratteri ha anche discusso dell’impatto dei social media sulla società, esprimendo preoccupazione riguardo alla diffusione dell’ignoranza. In un recente intervento a “In altre parole”, programma condotto da Massimo Gramellini su La7, ha dichiarato: “I social hanno fatto emergere tutta l’ignoranza sociale, evidenziando problematiche che un tempo rimanevano nascoste”.
Secondo il procuratore, l’esposizione dei giovani sui social ha reso più facile per loro esprimere opinioni senza un’adeguata preparazione culturale. “Una volta, l’ignoranza non si vedeva in quanto non c’era la possibilità di esibirla. Oggi, gli utenti possono mostrare liberamente le loro mancanze di conoscenza”, ha osservato, rimanendo sorpreso dalla situazione attuale.
Questa realtà secondo Gratteri richiede una risposta urgente: serve un’educazione pronta a fronteggiare le sfide del mondo digitale, una nuova alfabetizzazione che insegni ai giovani non solo a usare i social, ma a farlo con responsabilità e consapevolezza.
Un Futuro più Brillante per i Giovani
In sintesi, le parole di Nicola Gratteri risuonano come un monito importante per l’intera società italiana. La lotta contro le mafie deve partire dall’educazione, dal rafforzamento dei valori civici e dalla promozione di opportunità reali per le nuove generazioni. Solo in questo modo si può costruire un futuro migliore e più giusto.
Fonti ufficiali:
– Corriere della Sera (www.corriere.it)
– La7 (www.la7.it)
La responsabilità è di tutti: genitori, insegnanti e istituzioni devono collaborare per garantire ai giovani le competenze necessarie per affrontare le sfide del presente e del futuro.
