Fondi PNRR: hanno veramente ridotto la dispersione scolastica? I dati sollevano interrogativi.

Fondi PNRR: hanno veramente ridotto la dispersione scolastica? I dati sollevano interrogativi.

Esaminando i finanziamenti assegnati, Prodi notevolmente menziona le risorse destinate agli ambienti digitali e laboratori attraverso l’iniziativa “Scuola 4.0”, con scadenze stringentissime per le scuole. Non si tratta solo di investimenti per l’edilizia, ma anche di attività volte a potenziare le competenze in STEM, lingue straniere e progetti contro la dispersione scolastica. Complessivamente, sono stati stanziati 1,25 miliardi di euro per il contrasto alla dispersione e ai divari territoriali, con ulteriori 600 milioni per l’educazione STEM e 150 milioni per le lingue straniere.

Queste iniziative sono state gestite tramite la piattaforma ministeriale “Futura”, che ha imposto numerosi vincoli e richieste burocratiche, complicando notevolmente il lavoro delle scuole. Inoltre, finora mancano dati affidabili sulla reale spesa delle risorse allocate.

Innovazioni nel mentoring e risultati non chiari

Uno degli aspetti più innovativi del PNRR è stato l’introduzione di percorsi individuali di mentoring e tutoring dedicati agli studenti fragili. Queste attività personalizzate, spesso progettate per un rapporto uno a uno, avrebbero dovuto costituire almeno il 30% del finanziamento contro la dispersione, pari a quasi 10 milioni di ore di interventi individuali.

Tuttavia, nonostante gli insegnanti e gli operatori coinvolti segnalino progressi significativi nei miglioramenti delle competenze e nella consapevolezza degli studenti, i risultati dell’INVALSI non mostrano analoga tendenza positiva.


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