Giovani e imprese: come fermare la fuga all’estero e valorizzare il talento italiano

Giovani e imprese: come fermare la fuga all’estero e valorizzare il talento italiano

Giovani e imprese: come fermare la fuga all’estero e valorizzare il talento italiano

Durante il 40° convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Emanuele Orsini ha sottolineato l’urgenza di valorizzare il merito dei giovani per evitare la fuga all’estero di imprese giovanili, evidenziando il drammatico dato delle 153mila realtà chiuse o trasferite negli ultimi dieci anni. Orsini ha ribadito l’importanza di rendere il Paese attrattivo, puntando su investimenti per l’industria e promuovendo la competitività come motore della ricchezza nazionale. Ha anche richiamato alla responsabilità nel rispetto del diritto di sciopero, condannando le violenze e auspicando un dialogo costruttivo per affrontare le sfide economiche e sociali.

Le parole di Emanuele Orsini sui giovani imprenditori, investimenti e responsabilità sociale

Durante il 40° convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria a Capri, Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, ha sottolineato l’importanza di valorizzare il merito dei giovani per contrastare la fuga all’estero di imprese guidate da nuove generazioni. Orsini ha evidenziato come negli ultimi dieci anni oltre 153mila realtà giovanili abbiano chiuso o scelto di trasferirsi all’estero, definendo questo dato come estremamente preoccupante. Per questo motivo ha richiamato l’attenzione sulla necessità di adottare misure, anche attraverso la legge di bilancio, per rendere il Paese più attrattivo per questi talenti imprenditoriali.

Il presidente di Confindustria ha poi affrontato il tema delle politiche economiche, evidenziando che la ricchezza di una nazione non può essere costruita unicamente attraverso l’imposizione fiscale, come l’Irpef, o con la gestione delle pensioni, ma attraverso la creazione di lavoro e il rafforzamento della competitività del sistema industriale. Orsini ha auspicato quindi che gli investimenti nell’industria diventino la priorità della manovra economica per garantire crescita e sviluppo sostenibile nel tempo.

Sul fronte sociale, Orsini ha espresso una posizione critica riguardo agli scioperi, invitando a una riflessione sulla loro incidenza in un contesto nazionale caratterizzato da bassa produttività. Ha messo in guardia sul fatto che queste agitazioni, soprattutto quando degenerano in atti di violenza, finiscono per danneggiare non solo le imprese ma l’intero Paese e le famiglie. Ha ribadito l’importanza del dialogo come unico strumento efficace per risolvere i conflitti, condannando le violenze che spesso sono strumentalizzate e chiedendo un atto di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti.

Con queste dichiarazioni, Emanuele Orsini ha espresso una visione chiara sulle sfide che il Paese deve affrontare, puntando sulla valorizzazione del talento giovanile, il rilancio degli investimenti produttivi e la necessità di favorire un confronto rispettoso e costruttivo tra le diverse parti sociali.

Emanuele Orsini su giovani imprenditori, competitività e responsabilità sociale

Durante il 40° convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, ha sottolineato l’urgenza di valorizzare il merito e le capacità delle nuove generazioni. Ha evidenziato il rischio concreto che molti giovani imprenditori decidano di cercare opportunità all’estero, un fenomeno preoccupante testimoniato dal fatto che 153mila imprese giovanili negli ultimi dieci anni hanno chiuso o si sono trasferite fuori dall’Italia. Secondo Orsini, per invertire questa tendenza è fondamentale mettere in campo politiche e misure in grado di rendere il nostro Paese più attrattivo per i talenti e per le imprese nascenti.

Richiamando l’attenzione sulla legge di bilancio, Orsini ha indicato come prioritaria la necessità di concentrarsi sugli investimenti produttivi, in particolare quelli destinati all’industria. Ha spiegato che la crescita economica e la generazione di ricchezza non possono più basarsi esclusivamente su strumenti come l’Irpef o sulle questioni pensionistiche, ma devono fondarsi su processi in grado di generare lavoro e aumentare la competitività nazionale. L’obiettivo è creare un ambiente in cui le imprese possano prosperare e contribuire efficacemente allo sviluppo economico del Paese.

Il Presidente di Confindustria ha anche affrontato il tema degli scioperi, esprimendo preoccupazione per il loro impatto in un contesto caratterizzato da scarsa produttività. Orsini ha richiamato tutti a un comportamento responsabile, evidenziando come scioperi eccessivi danneggino non solo le aziende, ma l’intero sistema sociale, comprese le famiglie. Nel suo intervento ha ribadito l’importanza del dialogo e della negoziazione pacifica per risolvere le controversie, sottolineando però che la violenza non può essere tollerata e rischia di prendere strumentalmente il sopravvento sulla discussione civile.

Il discorso di Orsini si è focalizzato dunque su tre elementi chiave: il sostegno ai giovani imprenditori, la promozione di politiche orientate alla competitività produttiva e la necessità di responsabilità sociale nei comportamenti collettivi. Questi punti rappresentano secondo lui la base per costruire un futuro più solido per il Paese, capace di trattenere i talenti e assicurare una crescita sostenibile e condivisa.

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