Giustizia in riforma: molti magistrati esprimono supporto privato alle nuove misure.

Giustizia in riforma: molti magistrati esprimono supporto privato alle nuove misure.

Giustizia in riforma: molti magistrati esprimono supporto privato alle nuove misure.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, interviene su temi cruciali riguardanti l’indipendenza della magistratura e le correnti interne. Sostiene che il sorteggio per le nomine dei magistrati potrebbe liberare il sistema dalle pressioni correntizie, permettendo una carriera più equa per tutti. Nordio respinge l’idea che questa riforma possa essere anticostituzionale, affermando invece che ripristina il primato della politica nella tradizione costituzionale italiana. Critica la posizione di alcuni leader del Pd, come Elly Schlein, sottolineando come tale riforma possa avvantaggiarli in futuro e garantire una magistratura più indipendente.

Riforma della Giustizia: L’opinione di Carlo Nordio

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervistato dal “Corriere della Sera”, sottolinea come nessun magistrato ragionevole possa ritenere che l’indipendenza giudiziaria venga minacciata. Secondo lui, il principio dell’indipendenza è chiaramente sancito dalla legge costituzionale. Riconosce che i vertici dell’Associazione Nazionale dei Magistrati (Anm) si oppongono a queste riforme, paragonando la situazione a un tacchino che non si candiderebbe mai a diventare il piatto principale del pranzo di Natale. Tuttavia, molti magistrati manifestano, in privato, di essere favorevoli al sorteggio, che li libererebbe dalle pressioni delle correnti interne.

Nordio mette in evidenza che il sistema attuale condiziona la carriera dei giudici in base alla loro appartenenza a determinate correnti. Il procuratore Gratteri sembra condividere questo punto di vista, esprimendosi favorevolmente riguardo al sorteggio. Ulteriormente, Nordio chiarisce che ci sarà un sorteggio “secco” per i magistrati e un sistema diverso per i laici, selezionati da una lista proposta dai parlamentari. Quando si solleva il dubbio che tale sistema possa risultare anticostituzionale, il ministro respinge l’affermazione, insistendo sulla logica di una legge che funge da garanzia per l’indipendenza della magistratura.

Interrogato sul timore che la riforma possa ridurre l’influenza delle correnti a favore di una maggior politica, Nordio si dimostra ottimista, affermando che il progetto si allinea con la tradizione dei padri costituenti. Questi ultimi, spiega, desideravano che ci fosse una componente politica eletta, mentre i magistrati rappresenterebbero la magistratura in modo puro e senza condizionamenti. Con questo modello, la politica tornerebbe a rivestire il suo ruolo primario all’interno della Costituzione.

Il ministro ricorda che la caduta del governo Prodi è stata influenzata dall’indagine su Clemente Mastella, suo predecessore, per accuse poi dimostrate infondate. Nordio esprime sorpresa nel notare che una figura intelligente come Elly Schlein non percepisca i benefici che questa riforma potrebbe portare anche a un eventuale governo di centrosinistra. La riforma, a suo avviso, non rappresenta solo un cambiamento di direzione per la giustizia, ma un ritorno a valori fondamentali che possono avvantaggiare tutte le forze politiche.

Nordio: Riforma della Giustizia e Indipendenza della Magistratura

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha rilasciato un’intervista al “Corriere della Sera”, enfatizzando l’importanza dell’indipendenza della magistratura. Secondo Nordio, è impensabile credere che si sia messo in discussione questo principio, già chiaramente definito nella legge costituzionale. Nota che i vertici dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) si oppongono al sorteggio per le nomine, paragonando la situazione a quella di un tacchino che non si presenta per il pranzo di Natale. Tuttavia, molti magistrati riconoscono i benefici di tale sistema, affermando che il sorteggio potrebbe liberare dalla pressione delle correnti, simile a quanto accade con alcuni sindaci del Pd, che segretamente accettano l’abolizione dell’abuso d’ufficio.

Nordio evidenzia come la carriera di un magistrato sia profondamente influenzata dal Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), dove le correnti giocano un ruolo significativo, rendendo difficoltoso per i non affiliati ottenere promozioni. Anche il procuratore Gratteri si è schierato a favore del sorteggio, mostrando un consenso sempre crescente tra i magistrati per questa proposta. La riforma prevede che, mentre i laici vengano scelti da una lista approvata dai parlamentari, per i togati ci sarà un sorteggio diretto.

In merito a possibili timori riguardo a una maggiore influenza della politica sulle nomine, Nordio rassicura che questo non accadrà. Egli sottolinea come la riforma rispetti la tradizione dei padri costituenti, che hanno insistito sull’importanza di una componente politica eletta. La magistratura, secondo Nordio, manterrà la sua indipendenza, senza subire condizionamenti esterni.

Questa riforma è vista come una ripresa del primato politico nella Costituzione, facendo riferimento anche alla caduta del governo Prodi a causa delle indagini su Mastella. Nordio esprime sorpresa nel constatare come una figura intelligente come Elly Schlein non riconosca i vantaggi di una simile riforma in una prospettiva futura di governo.

(ITALPRESS)

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