Gli stupratori di Rimini identificati da una delle vittime

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Ci sono novità nella indagini sugli stupratori di Rimini. La prostituta transessuale peruviana, una delle vittime del branco,  ha riconosciuto senza ombra di dubbio i quattro stupratori, si ipotizza nordafricani, che l’hanno aggredita nella notte tra sabato e domenica scorsa a Rimini, dopo aver violentato anche una giovane polacca di 26 anni e pestato il suo amico.

Le immagini nitide delle telecamere di sorveglianza

La transessuale ha visto le immagini elaborate da polizia scientifica e squadra mobile e quelle di varie telecamere poste nelle vicinanze del luogo dell’aggressione oltre che sul lungomare. La giovane non ha indicato i nomi degli stupratori, che di fatto non conosceva, ma li ha identificati in varie immagini, in cui comparivano anche con altre persone. Le immagini ci sono e sono abbastanza nitide. Il quartetto è stato ripreso da uno sciame di telecamere disseminate sulle spiagge fra Rimini e Riccione.

Ora gli investigatori dovranno associare i volti dei quattro del branco ad altrettanti nomi, un traguardo giudicato vicino. La prostituta, già nella sua testimonianza dei fatti, avrebbe descritto quattro giovani, due di pelle quasi chiara e due più scuri che l’avrebbero aggredita alle spalle per rapinarla.

 

Prudenza prima dei fermi

Gli stupratori maghrebini dovrebbero avere le ore contate, ma gli investigatori invitano alla prudenza. C’ è una pista, ma gli elementi vanno sviluppati e alla fine si devono portare sulla bilancia prove solide. Si stanno raccogliendo tutti gli elementi per inchiodare i responsabili come il Dna trovato sui preservativi utilizzati per la seconda violenza, quella compiuta ai danni della transessuale peruviana, una mezza impronta digitale, bottino della meticolosa analisi della scena del crimine, le «foto» catturate dagli occhi a infrarossi. Si valutano i racconti di due testimoni che hanno incrociato i criminali nel corso del loro raid, nella notte fra venerdì e sabato. Ancora si esaminano le celle telefoniche, per capire chi era nella zona di Miramare nelle ore terribili del massacro.

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