IA a scuola: Crepet avverte, serve riflessione. È come un banco dei pegni per l’intelligenza.
Divieto di smartphone a scuola: La posizione di Paolo Crepet
Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha espresso chiaramente la sua opinione riguardo all’uso degli smartphone nelle scuole. Durante un’intervista a “Un Giorno da Pecora”, trasmessa su Rai Radio 1 il 6 ottobre, Crepet ha affermato che è indispensabile vietare l’uso di questi dispositivi durante le ore scolastiche. La sua posizione si estende anche all’intelligenza artificiale, che ritiene possa avere effetti pericolosi sui giovani.
I rischi legati all’uso eccessivo della tecnologia
Crepet ha dichiarato: “È giusto lasciare il cellulare all’ingresso e riprenderlo solo all’uscita. L’intelligenza artificiale è un male e provoca un furto delle capacità intellettive”. Secondo lui, l’uso eccessivo della tecnologia non solo compromette le capacità cognitive, ma può anche portare a conseguenze gravi, come demenza precoce. Ha citato uno studio del MIT che avvalora la sua tesi, evidenziando come la delega della propria intelligenza a sistemi algoritmici possa ridurre il quoziente intellettivo. Queste affermazioni pongono interrogativi fondamentali sulla salute mentale e cognitiva delle nuove generazioni.
Le nuove regole nelle scuole italiane
La questione del divieto di smartphone è diventata particolarmente rilevante, soprattutto dopo l’introduzione della circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Questo documento, emanato lo scorso giugno, stabilisce che a partire dal 1° settembre 2025, l’uso di cellulari sarà vietato, incluso nelle scuole secondarie di secondo grado. Ciò ha spinto le singole istituzioni a rivedere i propri regolamenti e a stabilire nuove norme interne.
