Il film The Exit 8: un’esperienza di paura superiore al gioco.

Saluti da Toronto, Canada! Per la prossima settimana mi troverò in mezzo a lunghe file e strade...

Nella mia prima giornata al TIFF, sono riuscito a vedere quattro film, tra cui una delle migliori trasposizioni cinematografiche di un videogioco che abbia mai visto. Ecco cosa ho guardato:

If I Had Legs I’d Kick You

Un attacco di panico travestito da film, simile a *Uncut Gems* ma incentrato sulla genitorialità. Linda (Rose Byrne) sta affrontando momenti difficili: un bambino malato che necessita di cure costanti, un marito in viaggio, pazienti in terapia difficili, e ora anche un enorme buco nel soffitto di casa. È un sogno febbrile di stress che continua a peggiorare, presentato in modo tale da farmi sentire davvero ansioso durante la visione. Fortunatamente, ci sono momenti di umorismo nero per alleviare la tensione, e un finale che porta un giusto barlume di speranza.

Uscita nelle sale il 10 ottobre.

Il film offre uno sguardo affascinante ma sicuro alla creazione di *Fino all’ultimo respiro* di Jean-Luc Godard. Esteticamente, è stupendo, girato in bianco e nero e con molte scene in fumosi bar e caffè parigini. Guillaume Marbeck interpreta un Godard adorabilmente frustrante, sempre con una sigaretta e occhiali da sole, pronunciando la giusta citazione. Il problema è che manca di tensione; i personaggi si lamentano dello stile non convenzionale di Godard, ma il regista continua a dire: “Il cinema è un’arte rivoluzionaria”, e si sa che tutto andrà bene. Godard può aver infranto le regole, ma questo film rimane nei limiti.

Uscita nelle sale il 31 ottobre, disponibile su Netflix dal 14 novembre.

*The Exit 8* era un gioco breve e inquietante in cui era necessario osservare attentamente ciò che ci circonda per trovare anomalie ed evadere da un interminabile corridoio nella metropolitana giapponese. Il film cattura esattamente ciò che rendeva il gioco così spaventoso e lo porta a un livello superiore. Senza spiegare troppo il mystery, il film si espande, introducendo anomalie ancora più terrificanti e personaggi reali con storie che creano un senso di urgenza palpitante. Proprio come il gioco, lascia a domanda ciò che si vede e diventa una vera e propria esperienza psicologica, alterando il flusso del tempo. Adesso, mi serve una versione cinematografica del sequel.

In arrivo nelle sale all’inizio del 2026.

Il miglior finale di un film che ho visto negli ultimi anni. Inizia con un semplice incidente stradale e si trasforma rapidamente in una storia di vendetta… che viene ritardata a causa di un possibile caso di scambio di identità. Vahid (Vahid Mobasseri) è pronto a confrontarsi con l’uomo che lo ha torturato e distrutto la vita, ma prima ha bisogno di assistenza per assicurarsi di avere il soggetto giusto. Il suo gruppo di complici cresce costantemente — in finale include anche una coppia di sposi in procinto di celebrare il loro giorno speciale — e si trovano a portare il loro prigioniero in luoghi inaspettati. A volte esilarante e altre volte straziante, *It Was Just An Accident* è imprevedibile fino ai suoi inquietanti momenti finali.

Uscita nelle sale dal 15 ottobre.

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