Il piano nucleare in Kenya rivela gravi problemi di diritti sulla terra.
Le Vulnerabilità Delle Comunità Territoriali in Kenya: Il Caso di Uyombo
Negli ultimi anni, la questione della proprietà terriera in Kenya è diventata sempre più complessa, specialmente per le comunità che vivono su terreni comunitari. Nonostante la presenza di leggi come il Community Land Act, milioni di persone rimangono legalmente vulnerabili, ostacolate da processi burocratici costosi e complessi. Questo scenario ha portato a significativi squilibri di potere, in particolare nel contesto di grandi progetti infrastrutturali e commerciali.
Il Progetto del Primo Impianto Nucleare
Recentemente, il piccolo comune costiero di Uyombo ha attirato l’attenzione dei media per via dei piani governativi riguardanti la costruzione del primo impianto nucleare del Kenya. Gli attivisti locali, come Sanita Kitole, esprimono forti preoccupazioni riguardo ai potenziali impatti negativi su terre, mezzi di sussistenza e l’accesso agli ecosistemi costieri. La mancanza di consultazione significative ha acuito il senso di vulnerabilità tra le comunità locali.
Il rischio di perdere terre e opportunità economiche è palpabile. Gli abitanti di Uyombo, in gran parte dipendenti dalla pesca, vedono la costruzione dell’impianto nucleare come una minaccia diretta alle loro vite. “Ci dicono semplicemente che questo è il luogo scelto per la costruzione,” afferma Kitole. “E poi perdi tutto.”
Il Diritto alla Proprietà Terra: Una Battaglia Complessa
Le leggi attuali non garantiscono la sicurezza della proprietà per molti residenti. Sebbene il Community Land Act affermi che le comunità possano rivendicare la proprietà delle terre su cui vivono, le complessità del processo limitano l’accesso a titoli di proprietà. Ricercatori e attivisti segnalano che la maggior parte della popolazione di Uyombo non possiede un titolo di proprietà, rendendo le loro terre di fatto proprietà statale.
Questo lascia comunità come quella di Uyombo esposte a pressioni politiche, contratti poco chiari e la minaccia di espropriazione, senza alcuna protezione legale. Secondo un rapporto della ONG Rights and Resources, circa il 67% delle terre in Kenya è considerato “terra comunitaria”, ma il processo per ottenere un titolo di proprietà è spesso bloccato dalla burocrazia e dai costi eccessivi.
Il governo ha il potere legale di disporre di queste terre a propria discrezione, creando una situazione di asimmetria di potere tra le comunità e le autorità locali. Secondo Joyce Mbataru, responsabile della comunicazione presso il Kenyan Wildlife Conservancies Association (KWCA), ottenere i titoli di proprietà può costare fino a 4 milioni di scellini (circa 31,000 dollari), mentre un titolo di proprietà privata richiede solo 1,000 dollari in spese amministrative. Questo rappresenta una vera e propria barriera per le comunità, che già vivono con redditi annuali medi di soli 2,000 dollari.
Proteste e Resistenza delle Comunità
La resistenza della comunità di Uyombo è evidente. Sono stati organizzati proteste per opporsi ai piani governativi. “Ci hanno arrestato quando abbiamo chiesto informazioni sui rischi dell’energia nucleare,” dice Kitole, sottolineando che la mancanza di coinvolgimento e trasparenza ha ulteriormente alimentato la frustrazione degli abitanti.
Questo scenario non è isolato. In altre regioni del Kenya, come il Turkana, le comunità hanno affrontato situazioni analoghe legate alla mancanza di titoli di proprietà. Le terre sono state assegnate a società minerarie senza il consenso delle popolazioni locali, causando l’espropriazione dei terreni e dei diritti ancestrali.
Secondo Kathleen Klaus, professoressa assistente all’Università di Uppsala in Svezia, il problema risale a fattori storici complessi. Durante il periodo coloniale, le strutture tradizionali di gestione delle terre sono state distrutte, e con l’indipendenza, lo stato ha preso il controllo delle terre comunitarie, spesso a favore di piccoli gruppi elitari. Questo ha lasciato molte comunità vulnerabili e prive di protezione, specialmente donne e gruppi marginalizzati.
Il Ruolo delle Istituzioni e la Necessità di Cambiamenti
Le istituzioni, comprese la Commissione Nazionale per le Terre e il Ministero delle Infrastrutture, devono affrontare queste sfide in modo serio. La mancanza di proattività da parte delle autorità locali nel supportare il processo di registrazione della terra per le comunità ha contribuito alla perpetuazione di un sistema ingiusto. Le autorità dovrebbero facilitare questo processo, rispettando i diritti delle comunità e promuovendo una gestione più trasparente delle terre.
Il caso di Uyombo mette in evidenza l’importanza di una revisione delle politiche relative alla proprietà terriera in Kenya. Le comunità devono avere voce in capitolo e il diritto di proteggere le proprie terre e risorse in modo equo e giusto. Senza riforme significative, il rischio di conflitti e l’emarginazione delle comunità locali continuerà a crescere.
Fonti:
- Rights and Resources Initiative. (2020). Report on Land Rights in Kenya.
- Kenyan Wildlife Conservatories Association.
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