Incendiata incinta dall’ex: “Correvo e lui rideva”. Condannato a 18 anni

Aveva provato ad ucciderla dandole fuoco perché non voleva il bimbo che la ex compagna portava in grembo, non c’è riuscito ma i segni sul corpo della donna le resteranno a vita. In base a questa ricostruzione degli investigatori, Paolo Pietropaolo, 40 anni, è stato condannato a 18 anni di carcere per tentato omicidio. L’accusa chiedeva 15 anni. Carla Ilenia Caiazzo, 38 anni, nel frattempo è riuscita a partorire una bambina.

L’uomo aveva attirato Carla con una trappola. Le aveva chiesto un appuntamento vicino la sua casa a Pozzuoli. Prima le grida, poi le botte. Paolo aveva portato con se una bottiglia di alcol. Gliela versò in testa e le diede fuoco con un accendino. “Rideva mentre mi vedeva correre in fiamme, voleva uccidermi”, dichiarò la donna ai magistrati. E assicura: “Racconterò a mia figlia che è stato suo padre a ridurmi così”.

Pietropaolo dovrà pagare 325 mila euro di risarcimento: 250 mila alla Caiazzo e 50 mila alla bimba. Dovrà versare altri 25 mila euro all’Associazione “La Forza delle donne”, costituita come parte civile. Per lui anche l’interdizione a vita dagli uffici pubblici. Il giudice ha lo ha sospeso dalla potestà genitoriale.

Adesso, però, Carla si domanda: “Quanto resterà in carcere?”.