Indicazioni nazionali: obbedire alla legge o ignorarla? Il parere di Italo Fiorin.
Fiorin critica anche la terminologia usata per riferirsi alle Indicazioni, definendole erroneamente come “Programmi”. Questa nomenclatura, secondo lui, suggerisce un approccio centralista che non si concilia con la natura stessa delle Indicazioni, le quali dovrebbero facilitare la valorizzazione della diversità e della specificità dei contesti educativi. Gli insegnanti, pertanto, non devono più essere considerati semplici esecutori, ma una comunità di professionisti in grado di contribuire attivamente alla costruzione del curricolo.
Inoltre, una delle affermazioni nel documento sottoposto al Consiglio di Stato riguardava le Indicazioni come “curricolo formale”, un errore che Fiorin segnala con preoccupazione. Fortunatamente, tale formulazione è stata corretta, e ora spetta a ciascuna istituzione scolastica elaborare il proprio curricolo secondo l’autonomia prevista dalla legge.
