Istat, produzione industriale cresce +4,4% e traina i beni strumentali

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La produzione industriale a  luglio 2017 aumenta del 4,4% su base annua nei dati corretti per gli effetti di calendario. Rispetto a giugno invece l’aumento si attesta allo 0,1%.

L’Istat fa notare che l’indice tendenziale è in crescita quasi ininterrotta da agosto 2016 con la sola eccezione di gennaio 2017. Fanno da traino i beni strumentali, che vedono un forte aumento del 5,9% sull’anno e “sono l’unico comparto ampliamente sopra il livello del 2010”. Aumentano pure beni di consumo (+4,1%), intermedi (+3,5%) ed energia (+3,3%).

“Paese in ripresa”

“Il nostro Paese è finalmente in lenta ripresa, in realtà anche meno lenta di quanto si pensasse: ho visto oggi che la produzione industriale è cresciuta del 4 per cento, un dato impensabile anche solo uno o due anni fa”, ha commentato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni inaugurando un nuovo polo scolastico a Cernusco sul Naviglio, nel Milanese.

“I dati della produzione industriale di oggi sono dati che solo uno o due anni fa avremmo considerato impossibili da raggiungere”. Mentre l’ex premier Matteo Renzi lo sottolinea con un Tweet: – “Produzione industriale +4.4% (Istat). Noi portiamo Italia #fuori dalla crisi. Salvini e Grillo portano Italia #fuori dall’euro. #differenze”.

L’indice destagionalizzato mensile registra variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dei beni strumentali (+1,6%), dei beni di consumo (+0,5%) e dei beni intermedi (+0,3%); segna invece una variazione negativa il comparto dell’energia (-3,6%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano una crescita significativa per i beni strumentali (+5,9%); in misura rilevante aumentano anche i beni di consumo (+4,1%), i beni intermedi (+3,5%) e l’energia (+3,3%).

Per quanto riguarda i settori di attività economica, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della attività estrattiva (+8,4%), della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a (+8%), delle industrie alimentari, bevande e tabacco e della fabbricazione di mezzi di trasporto (entrambi +6,9%). Si registrano diminuzioni nei settori della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche, della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (entrambi -0,6%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-0,5%).

In crescita la produzione di autoveicoli

Tra i  settori, spicca quello della produzione di autoveicoli, che  aumenta del 9,1% a luglio 2017 rispetto allo stesso mese del 2016. Nei primi sette mesi dell’anno l’incremento rilevato dall’Istat è del 10%. Vanno molto bene anche nel confronto annuo l’attività estrattiva (+8,4%), la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a (+8,0%), delle industrie alimentari, bevande e tabacco e della fabbricazione di mezzi di trasporto (entrambi +6,9%). Diminuzioni si registrano invece nei settori della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche, della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (entrambi -0,6%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-0,5%).

 

Dati ottimi per l’Unione Consumatori

“Dati ottimi. Dopo i risultati positivi di giugno, prosegue la crescita della produzione industriale. In particolare, è decisamente notevole l’andamento dei beni di consumo, saliti del 4,1% su base annua, con un balzo del 6,2% di quelli durevoli e del 3,8% dei non durevoli”, ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Per la prima volta, ha aggiunto, “confrontando i valori pre-crisi, si registra almeno un raggruppamento in aumento: i beni di consumo non durevoli, infatti, sono saliti dell’1,3% dal luglio 2007 al luglio 2017. Un traguardo fino a poco tempo fa decisamente insperato”, ha proseguito Dona.

“Ovviamente il cammino da percorrere è ancora lungo. La produzione industriale complessiva, rispetto al luglio 2007, è ancora inferiore del 16,9% e i beni di consumo durevoli segnano un tracollo del 29,3%. Ma la novità è che, finalmente, si intravede, anche simbolicamente, la luce in fondo al tunnel”, ha concluso Dona.

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