La salicoltura marina pratica agricola a Margherita di Savoia nella Puglia

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A Margherita di Savoia (BT) si sta lavorando alla definizione di una proposta di legge che stabilisca i criteri normativi per equiparare la salicoltura marina all’attività agricola. Filippo Schiavone, membro della Giunta nazionale di Confagricoltura, ha confermato che il dialogo con il Governo inizia a dare i primi frutti, con incontri avvenuti a Roma a Palazzo della Valle. Questo processo è cruciale per ottenere il riconoscimento della coltivazione del sale marino come un’attività agricola a tutti gli effetti.

Il progetto “L’agricoltura coltiva il sale”, promosso da Confagricoltura insieme alle saline marine italiane, ha fatto tappa a Margherita di Savoia (BT) per discutere ulteriormente su questo tema. Il piano coinvolge diverse società di gestione delle saline di mare in varie regioni italiane, con l’obiettivo di definire una normativa specifica per questo settore.

Le istituzioni presenti all’incontro hanno mostrato interesse e supporto verso l’idea di equiparare la salicoltura marina all’attività agricola, auspicando un coinvolgimento attivo anche da parte delle Regioni interessate. Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia, ha sottolineato l’importanza di un ruolo più incisivo della Puglia in questo contesto.

Gianluca Nardone, direttore assessorato all’Agricoltura della Puglia, ha evidenziato le potenzialità del settore delle saline e ha auspicato un coinvolgimento a livello nazionale, magari attraverso il Programma di Sviluppo Rurale. La presenza a Margherita di Savoia, sede della più grande salina d’Europa, è un ulteriore segno della portata e dell’importanza di questo progetto.

La salicoltura marina viene equiparata all’attività agricola per diversi motivi: l’utilizzo del suolo e dell’acqua, la ciclicità della produzione legata alle condizioni naturali, l’uso di macchinari specifici e, soprattutto, il lavoro umano. Inoltre, questa pratica contribuisce al mantenimento dell’ecosistema e della biodiversità, dando un valore aggiunto al turismo nei territori interessati.

In Italia sono presenti oltre 10.000 ettari di saline marine, che producono annualmente circa 1,2 milioni di tonnellate di sale. Questo settore rappresenta una parte significativa della produzione nazionale, con un valore economico di oltre 60 milioni di euro. Il lavoro svolto dalla filiera della salicoltura marina è cruciale per l’economia e l’ambiente del nostro Paese.

La valorizzazione delle saline attraverso un’adeguata normativa potrebbe portare a una maggiore crescita e sviluppo del settore, con benefici tangibili per l’intera comunità. È pertanto fondamentale continuare su questa strada, coinvolgendo tutte le parti interessate e garantendo un futuro sostenibile per la salicoltura marina in Italia.

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