L’Artico si scioglie: cause e conseguenze di un fenomeno inaspettato.

L’Artico si scioglie: cause e conseguenze di un fenomeno inaspettato.

Rallentamento dello scioglimento del ghiaccio marino artico: nuova ricerca sorprende esperti Secondo...

Rallentamento dello scioglimento del ghiaccio marino artico: nuova ricerca sorprende esperti

Secondo un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Exeter, il ghiaccio marino nell’Artico ha mostrato un rallentamento del suo scioglimento negli ultimi due decenni. Questo dato emerge nonostante il fenomeno del riscaldamento globale, che continua a esercitare pressioni significative sul clima terrestre. Dall’inizio degli anni ’70, l’estensione del ghiaccio marino in estate si è dimezzata, con il riscaldamento globale responsabile fino a due terzi della perdita, mentre il restante terzo è attribuibile a fluttuazioni naturali.

Il dottor Mark England, che ha coordinato l’investigazione, sottolinea come il fenomeno possa sembrare inaspettato, data l’intensità del cambiamento climatico: “Questa situazione è coerente con le simulazioni climatiche. Il rallentamento potrebbe derivare dalle interazioni tra fluttuazioni climatiche naturali e i cambiamenti di lungo termine causati dalle attività umane. È importante considerare che si tratta di una tregua temporanea”, afferma.

Dati sorprendenti sul ghiaccio artico

Lo studio, pubblicato su “Geophysical Research Letters”, si basa su un’analisi dei dati satellitari dal 1979 a oggi. I ricercatori hanno esaminato l’estensione del ghiaccio marino in settembre, il mese in cui si raggiunge il minimo annuale. Tra il 2005 e il 2024, è emerso un decremento di 0,35 milioni di chilometri quadrati nel primo decennio e di 0,29 milioni nel secondo. Questo rappresenta un rallentamento significativo, del 55-63%, rispetto ai tassi precedenti.

La dottoressa Gaëlle Veyssière, fisica e ricercatrice presso il British Antarctic Survey, ha commentato il rilascio dello studio: “È fondamentale non confondere questo rallentamento con un miglioramento della situazione. Anche se i numeri suggeriscono una pausa, il ghiaccio marino rimane ampiamente sotto i livelli degli anni ’80. La rapida perdita di ghiaccio non è un fenomeno superato.”

Nemmeno le ultime stime sul ghiaccio marino possono farci abbassare la guardia: i modelli climatici avvertono che, una volta che questo rallentamento giungerà a un termine, la perdita di ghiaccio potrebbe aumentare drasticamente, mettendo in discussione la sostenibilità degli ecosistemi marini e della fauna artica.

Nel settembre 2012, l’Artico ha registrato il più basso livello di ghiaccio marino, con un’estensione di appena 3,41 milioni di chilometri quadrati. Questo evento ha acceso i riflettori su preoccupazioni più ampie riguardo a potenziali scenari di un Artico “senza ghiaccio” durante i mesi estivi. Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), “la continua diminuzione del ghiaccio marino artico è uno dei segnalatori più precisi del cambiamento climatico in atto.”

Prospettive future e ripercussioni climatiche

Le previsioni indicano che le probabilità che il rallentamento attuale continui si attestano attorno al 50% per i prossimi cinque anni e al 25% per un decennio. Gli addetti ai lavori del settore ambientale, però, avvertono che questa temporanea pausa non implica una ripresa della massa di ghiaccio marino. Le dichiarazioni di esperti come il dottor Ed Hawkins evidenziano il concetto di variazioni naturali nel contesto del cambiamento climatico: “Il comportamento del ghiaccio è simile a una palla che rimbalza su una collina. Anche se sembra oscillare, il trend complessivo rimane in discesa.”

Analizzando ulteriormente, il dottor England aggiunge: “Anche se attualmente stiamo vedendo un rallentamento, non dobbiamo illuderci sull’idea che questa sarà una soluzione a lungo termine. È solo una questione di tempo prima che la situazione possa evolversi in direzioni più allarmanti.”

In sintesi, la ricerca sull’Artico suggerisce che, nonostante il rallentamento osservato, il problema dello scioglimento dei ghiacci rimane serio e richiede l’attenzione costante della comunità scientifica e dei decisori politici. L’attenzione globale sul cambiamento climatico è fondamentale per comprendere e gestire una crisi che, se non affrontata, avrà ripercussioni monumentali per l’ambiente e per le generazioni future.

Per ulteriori approfondimenti, è possibile consultare le fonti ufficiali come la NOAA e la NASA, che forniscono dati e analisi in tempo reale sul comportamento del ghiaccio marino artico.

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