L’educazione affettiva: un tema ideologico che richiede il parere degli esperti scolastici.
Le conseguenze della mancanza di educazione sessuale
Il governo, fermo a posizioni anacronistiche, ha ostacolato l’avanzamento delle leggi riguardanti l’educazione sessuale, introducendo requisiti come il “consenso informato”. Questo implica che gli studenti devono avere l’autorizzazione dei genitori per partecipare a questi corsi. Inoltre, l’emendamento che vieta l’educazione all’affettività nelle scuole secondarie di primo grado, ovvero le ex scuole medie, pone ulteriori limitazioni.
Il sesso diventa così un argomento tabù in un periodo cruciale della crescita, quando i ragazzi, attorno agli 11 anni, si trovano in una fase di transizione verso l’adolescenza. Questo momento è caratterizzato da cambiamenti fisici e emotivi drammatici, che avrebbero bisogno di un’attenzione adeguata e professionale. Impedire un’educazione strutturata in questo frangente significa privare gli adolescenti degli strumenti necessari per affrontare la nuova realtà che li circonda.
I commenti di alcuni politici sul tema rivelano una visione ristretta e, in alcuni casi, pericolosa. “È compito della famiglia” sostiene un ministro; “È un modo per introdurre l’educazione gender” afferma un altro. Queste affermazioni rivelano una mancanza di lungimiranza e di apertura al dialogo, oltre alla difficoltà di comprendere la modernità e le esigenze attuali degli adolescenti.
