L’inflazione aumenta al 1,5% su base annua a gennaio

L’inflazione aumenta al 1,5% su base annua a gennaio

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Il carrello della spesa e i listini di alimentari e bevande analcoliche stanno aumentando rapidamente, colpendo soprattutto le fasce di reddito più basse. Secondo le stime preliminari dell’Istat, a gennaio 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Questo incremento è principalmente dovuto all’aumento dei prezzi dei Beni energetici regolamentati e dei Beni alimentari lavorati. Tuttavia, si è registrata una decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti. L’inflazione di fondo rimane stabile e l’inflazione acquisita per il 2025 è del +0,9%.

Il costo della vita aumenta in Italia: le tasche più povere sotto pressione

I dati del carrello della spesa e dei listini di alimentari e bevande analcoliche stanno crescendo a una velocità molto elevata, mettendo a dura prova le tasche delle fasce di reddito più basse. Secondo le stime dell’Istat, a gennaio 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente, con un incremento dell’0,6% rispetto al mese precedente. Questo aumento è principalmente dovuto all’aumento dei prezzi energetici regolamentati e dei beni alimentari lavorati, mentre i servizi relativi ai trasporti e alle comunicazioni hanno registrato una decelerazione.

L’indice generale dei prezzi al consumo ha subito un aumento congiunturale principalmente a causa dei prezzi dei beni energetici, degli alimentari lavorati e non lavorati e dei beni durevoli. Tuttavia, i prezzi dei servizi relativi ai trasporti sono diminuiti. L’inflazione acquisita per il 2025 si attesta a +0,9% per l’indice generale e +0,5% per la componente di fondo. Questo aumento dei prezzi ha un impatto diretto sul carrello della spesa, con un incremento dei prezzi dei beni alimentari, della cura della casa e della persona e dei beni ad alta frequenza d’acquisto.

L’inflazione annualizzata ha registrato un aumento dell’1,5% a gennaio 2025, rispetto all’1,3% di dicembre. Questo andamento è principalmente dovuto alla fine delle spinte deflazionistiche dei prezzi energetici e all’accelerazione dei prezzi degli alimentari lavorati. Le tensioni sui prezzi degli alimentari lavorati si riflettono direttamente sul carrello della spesa delle famiglie, che subiscono un aumento dei costi. Allo stesso tempo, i servizi relativi ai trasporti e alle comunicazioni hanno registrato una decelerazione. In generale, l’aumento dei prezzi sta mettendo sotto pressione le famiglie con minori entrate, creando difficoltà economiche per le fasce più vulnerabili della società italiana.

Impatto dell’accelerazione dei prezzi al consumo sulle tasche delle famiglie

I dati recenti dell’Istat mostrano un’accelerazione dei prezzi al consumo, con un aumento dell’1,5% su base annua a gennaio 2025. Questo incremento è principalmente dovuto all’aumento dei prezzi dei beni energetici regolamentati e dei beni alimentari lavorati. Questo impatto si fa sentire soprattutto sulle fasce di reddito più basse, con il carrello della spesa che diventa sempre più pesante per molti.

L’inflazione di fondo, escludendo gli energetici e gli alimentari freschi, è rimasta stabile all’1,8%, ma i dati mostrano un aumento dei prezzi dei beni, mentre quelli dei servizi sono rimasti stabili. Questo differenziale inflazionistico può incidere sul bilancio delle famiglie, soprattutto considerando che i prezzi dei servizi essenziali come trasporti e comunicazioni continuano ad aumentare.

Nel mese di gennaio, l’indice generale degli prezzi al consumo ha registrato un aumento soprattutto nei beni energetici, alimentari e durevoli. Anche se alcuni settori mostrano una diminuzione dei prezzi, come i servizi relativi ai trasporti, l’impatto complessivo è un aumento dei costi per le famiglie.

Questi dati confermano l’importanza di monitorare da vicino l’andamento dei prezzi al consumo e di adottare politiche economiche e sociali volte a proteggere le fasce più vulnerabili dalla crescita continua dei costi per beni di prima necessità. È fondamentale garantire un equilibrio tra la necessità di stimolare l’economia e la tutela dei cittadini dai rischi di impoverimento a causa dell’inflazione.

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