L’intelligenza artificiale trasforma le aziende italiane: ecco come sta rivoluzionando l’organizzazione.

L’intelligenza artificiale trasforma le aziende italiane: ecco come sta rivoluzionando l’organizzazione.

L'indagine di Confindustria sul lavoro 2025 evidenzia come l'intelligenza artificiale stia...

L’indagine di Confindustria sul lavoro 2025 evidenzia come l’intelligenza artificiale stia penetrando nei processi aziendali, con il 37,6% delle imprese che ne valuta l’introduzione. Le applicazioni più comuni riguardano data analysis, marketing e automazione. Tuttavia, solo il 43,7% delle aziende ha iniziato a gestire l’impatto dell’IA sulle risorse umane attraverso formazione e assunzioni. La mancanza di competenze rappresenta una delle principali sfide, con il 67,8% delle aziende in difficoltà nel reperire profili adeguati. L’adozione del lavoro agile e il welfare aziendale sono in crescita, mentre la contrattazione aziendale si consolida come strumento di innovazione.

Rivoluzione Digitale e Intelligenza Artificiale nelle Imprese Italiane

ROMA (ITALPRESS) – L’intelligenza artificiale sta rapidamente integrandosi nei processi produttivi e organizzativi delle aziende, ma la sua efficacia è ancora da esplorare a pieno. Questo è quanto emerge dall’Indagine Confindustria sul lavoro 2025, presentata oggi presso la sede di Confindustria.

La ricerca rivela che circa il 50% delle aziende sta intraprendendo un percorso di trasformazione tecnologica, soprattutto nel settore dei servizi e nelle realtà di maggiore dimensione. Attualmente, l’11,5% delle aziende utilizza o sta sperimentando soluzioni basate su algoritmi avanzati, mentre il 37,6% sta considerando la loro introduzione. Le applicazioni più comuni riguardano analisi dei dati, marketing, ricerca e sviluppo, automazione e assistenza alla clientela, aree in cui l’IA sta rimodellando pratiche operative e strategiche.

Le sfide rimangono significative, poiché meno della metà delle aziende (43,7%) che hanno adottato l’IA ha avviato modifiche nei processi interni per affrontare l’impatto sulle risorse umane. Il focus sul progresso tecnologico non è accompagnato da un parallelo aggiornamento delle competenze. La mancanza di know-how interno si configura come una criticità (36,7%), seguita dalle complessità di integrazione e dai costi elevati. Le aziende, quindi, faticano a trovare profili adeguati, con il 67,8% di esse che indica difficoltà nel reperimento di talenti, evidenziando un problema strutturale in un contesto di rapido cambiamento.

In ambito lavorativo, il lavoro agile sta vivendo un periodo di stabilizzazione, adottato dal 32,3% delle imprese, mentre il welfare aziendale è presente nel 55,3% delle realtà. La contrattazione aziendale coinvolge quasi il 70% dei lavoratori, fungendo da strumento principale per gestire innovazione e flessibilità. Riccardo Di Stefano, delegato di Confindustria per l’Education e l’Open Innovation, sottolinea l’importanza di investire nella formazione per affrontare con successo questa transizione tecnologica. L’impegno delle aziende nel creare sinergie con le istituzioni educative è fondamentale per garantire un’implementazione responsabile dell’IA, promuovendo crescita.

Il Ruolo Crescente dell’Intelligenza Artificiale nelle Imprese Italiane

ROMA (ITALPRESS) – L’intelligenza artificiale sta compiendo passi significativi all’interno dei processi produttivi e organizzativi delle aziende, sebbene la capacità di sfruttarne appieno le potenzialità resti limitata. Questo è quanto evidenziato dall’Indagine Confindustria sul lavoro 2025, presentata oggi presso la sede dell’associazione.

Secondo il rapporto, quasi il 50% delle aziende è coinvolto in una trasformazione tecnologica, in particolare nel settore dei servizi e nelle grandi realtà. L’11,5% delle imprese ha implementato o sta testando soluzioni basate su algoritmi avanzati, mentre il 37,6% sta considerando di farlo. I settori più interessati includono analisi dei dati, marketing, ricerca e sviluppo, automazione e assistenza cliente, aree in cui l’IA sta riformulando strategie operative e organizzative.

Non mancano però le criticità. Meno della metà delle aziende che hanno adottato l’IA (43,7%) ha adeguato i propri processi interni per gestire l’impatto sulle risorse umane, attuando formazione, consulenze specializzate o assunzioni di nuovi esperti. Molti si concentrano sull’innovazione tecnologica, trascurando l’aggiornamento delle competenze e i programmi formativi. La mancanza di competenze interne è la principale difficoltà riscontrata (36,7%), seguita dall’integrazione nei processi preesistenti e dai costi elevati. Inoltre, il 67,8% delle aziende esprime difficoltà nel trovare profili adeguati, evidenziando un problema strutturale legato ai rapidi cambiamenti tecnologici.

La situazione del lavoro agile ha mostrato una fase di stabilizzazione, con una diffusione del 32,3% tra le aziende, mentre il welfare aziendale è presente nel 55,3% delle realtà associate, con un focus crescente sul benessere dei dipendenti. La contrattazione aziendale coinvolge quasi il 70% dei lavoratori, risultando un mezzo fondamentale per gestire innovazione e flessibilità durante i processi di trasformazione organizzativa.

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