Manifesti pubblici a Palermo condannano Mari Miserendino alla gogna: “La mia vita è in pericolo”

Manifesti pubblici a Palermo condannano Mari Miserendino alla gogna: “La mia vita è in pericolo”

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A Storie Italiane abbiamo sentito la terribile storia di Mari Miserendino, una donna di 49 anni che è stata vittima di stalking a Palermo. Tra l’incendio della sua auto e una serie di volantini di revenge porn affissi al centro della città siciliana, Mari ha vissuto un incubo. Dopo aver denunciato il suo stalker, la richiesta di archiviazione è stata presentata da una giudice donna, un gesto considerato molto grave da Roberto Alessi.

Roberto Alessi ha commentato: “Non possiamo arrenderci di fronte a una violenza così pubblica e brutale come quella subita da Mari. Non possiamo lasciare che la giustizia venga meno solo perché non si trova il modo di procedere con le indagini”.

Mari ha raccontato di essere stata vittima di una storia che si trascina da anni, un’azione criminale che ha cercato di devastarla psicologicamente e fisicamente. L’incendio dell’auto è stato un momento terribile, con dei sospetti riguardo agli uomini che hanno appiccato il fuoco.

La vicenda dei manifesti è stata altrettanto devastante per Mari. Trovare manifesti che la dipingevano accanto a 15 uomini, presunti suoi amanti, l’ha terrorizzata. Ha cercato di rimuovere i manifesti per evitare che fossero visti dai suoi figli, ma era ormai troppo tardi. La sua vita è diventata un circo mediatico di umiliazioni e offese, soprattutto da parte di altre donne. Mari si è trovata sola, senza il supporto del marito.

La situazione ha distrutto Mari psicologicamente. Ha dichiarato di non escludere nessuno in questa brutta vicenda e ha sottolineato la sua fiducia nelle istituzioni, sperando che la sua richiesta di non archiviare il caso possa portare a un’indagine più approfondita.

Mari ha espresso il desiderio di ricominciare a vivere nonostante le continue minacce e l’istigazione al suicidio che ha subito. La sua lotta non è solo per sé stessa, ma anche per tutte le donne che potrebbero trovarsi in una situazione simile. Spera che il pubblico ministero si renda conto dell’importanza di non arrendersi di fronte a tali crimini.

La sua storia è un monito per tutte le donne che potrebbero trovarsi in una situazione simile. Non bisogna arrendersi mai e bisogna chiedere aiuto per affrontare le difficoltà. Mari si considera fortunata ad essere ancora viva, ma sa che il pericolo è sempre dietro l’angolo. La sua speranza è che il sistema giudiziario possa fare giustizia e proteggere le vittime di stalking e violenza.

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