Marocco abolisce la pena di morte per chi abbandona la fede islamica

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In Marocco l’apostasia non sarà più punita con la pena di morte: chi vuole uscire dall’Islam, lo potrà fare senza conseguenze. Il Consiglio superiore degli Ulema, massima autorità religiosa del paese, da la possibilità di convertirsi ad altre religioni.

Secondo le regole in vigore in tutti i paesi musulmani, l’apostata è un reato punito con la condanna a morte. È vietato anche fare proseliti tra i fedeli di Maometto, se si è di altre confessioni. Ma la fatwa degli Ulema marocchini intitolata «La via degli Eruditi» supera uno dei nodi cruciali dell’Islam, in linea con un paese che rispetta da sempre il pluralismo religioso e che, per volere del re Mohammed VI ha deciso di muovere guerra all’estremismo.

I marocchini, però, per evitare di incappare nel reato e dunque per sfuggire al rischio della pena di morte, preferivano scappare dal Marocco per convertirsi ad altre religioni. Ora non sarà più necessario

Le conversioni religiose sono punite in maniera brutale negli stati islamici: in Arabia Saudita è stata comminata una condanna a morte nelo 2015 per un caso di apostasia, mentre addirittura in Afghanistan i familiari del convertito possono eseguire di persona la condanna a morte per vendicare l’onore della famiglia stessa.

La posizione del Marocco viene rivista alla luce di una analisi degli insegnamenti di Sufyan a Thawri ; in sostanza, è vero che in passato l’abbandono dell’Islam è stato punito con la morte ma questo risale ai tempi delle guerre di religione, quando l’apostasia era l’equivalente di un alto tradimento di natura politica. Oggi questa esigenza, secondo gli Ulema del Marocco, sarebbe venuta meno.

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