Massimo Bossetti a Belve Crime: Un’intervista tra dubbi e dichiarazioni

Massimo Bossetti a Belve Crime: Un’intervista tra dubbi e dichiarazioni

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Il debutto del nuovo spin-off di Belve, Belve Crime, ha subito catturato l’attenzione del pubblico grazie a un’intervista esclusiva con Massimo Bossetti. Condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, Bossetti ha sfruttato l’occasione per ribadire la propria innocenza, contestando le indagini e le prove che lo hanno incastrato. Francesca Fagnani, nota per il suo stile diretto e incalzante, ha guidato l’incontro con domande mirate e senza concessioni.

La difesa di Bossetti: “Vittima di errori investigativi”

Fin dall’inizio dell’intervista, Bossetti ha affermato con forza la propria innocenza, definendo il processo a suo carico come viziato da errori e anomalie. In particolare, ha criticato la prova genetica che lo ha incastrato, sostenendo che l’analisi del DNA trovato sugli indumenti della vittima fosse inaffidabile e manipolata. “È quello che vorrei capire anche io”, ha risposto Bossetti quando Fagnani gli ha chiesto come spiegasse la presenza del suo DNA sulla scena del crimine all’interno di questo nuovo capitolo di Belve Crime.

L’ex muratore di Mapello ha anche messo in discussione il metodo con cui le indagini sono state condotte, definendole parziali e influenzate da un clima mediatico ostile. “La mia vita è stata distrutta senza una vera prova definitiva”, ha affermato, lamentando l’impatto personale e familiare della condanna.

Il passato difficile e le ammissioni personali

L’intervista ha toccato anche aspetti più personali della vita di Bossetti, dalle difficoltà economiche agli episodi controversi che hanno segnato il suo passato. Ha ammesso di aver inventato malattie per giustificare assenze dal lavoro, spiegando che in quel periodo viveva sotto forte pressione finanziaria. Questo elemento ha aperto un nuovo capitolo della conversazione, spingendo Fagnani a chiedere se tale atteggiamento fosse indicativo di una tendenza alla menzogna. Bossetti, però, ha negato qualsiasi correlazione tra i suoi comportamenti passati e il caso giudiziario, insomma niente che possa legarsi al crimine affrontato in Belve.

Un’intervista che divide l’opinione pubblica

La puntata di Belve Crime ha inevitabilmente suscitato reazioni contrastanti. Se da un lato alcuni spettatori hanno apprezzato l’opportunità di ascoltare la versione di Bossetti, altri hanno criticato la scelta di dare spazio a un condannato per omicidio. Il dibattito sull’innocenza o colpevolezza di Bossetti resta acceso, così come le domande sulla correttezza delle prove utilizzate nel processo, tutte riflessioni innescate da Belve Crime.

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