Melania e Ivanka vestite di nero dinanzi al Papa: il dress-code

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In quanti, guardando le foto della visita al Santo Padre di Malania e Ivanka si sono domandati perchè fossero vestite di nero e con il capo velato? Il motivo si chiama dress-code, cioè l’insieme delle regole sui vestiti da indossare.

Cosa prevede il dress-code

Recarsi in visita dal Santo Padre, anche soltanto per un’udienza generale, richiede un abbigliamento adeguato. Il dress-code, appunto. Le regole riguardano soprattutto le signore: come quando si entra in chiesa, le spalle devono essere coperte, le gonne mai sopra il ginocchio e le scollature non devono mai essere eccessive.

Per gli uomini sono banditi i pantaloni corti, naturalmente, mentre l’abito scuro è consigliabile anche quando non espressamente previsto dal protocollo.

Nelle occasioni ufficiali e nelle udienze private, le indicazioni tradizionali non sono più obbligatorie, ma “pesano” tantissimo. Le signore dovrebbero indossare un abito nero, senza scollatura e lungo almeno fin sotto il ginocchio, e coprire la testa con un velo, sempre nero; bandite le borse di grandi dimensioni e i gioielli appariscenti: è consentito un semplice filo di perle. Vietato anche il colore viola, perché ha un profondo significato liturgico (è il colore della penitenza).

Per gli uomini il protocollo permette di incontrare il Papa anche indossando i costumi tipici nazionali o regionali del proprio Paese.

Le eccezioni

L’abito rosso indossato da Raissa Gorbaciova nel 1989, quando accompagnò il marito Michail Gorbaciov, presidente sovietico, a incontrare Giovanni Paolo II. Anche Mary Robinson e Mary McAlee, presidenti della cattolicissima Irlanda, non hanno indossato il nero di rigore nei loro incontri con il pontefice. La più criticata è stata Cherie Blair, moglie del primo ministro inglese Tony Blair, che nel 2006 si presentò di fronte a Benedetto XVI in bianco e senza velo.

Altre regole

La prima cosa da fare quando si è di fronte al Santo Padre è una riverenza in cui inclinando il corpo il volto resti vicino alla mano del papa, che la stenderà perché l’interlocutore baci l’anello, simbolo della sua autorità, che condividono solo cardinali e vescovi.

Non si deve baciare la mano del vescovo di Roma, ma l’anello.  Per avvicinarsi al santo Padre è necessario attendere il gesto del cerimoniere o del prelato. Non si rivolge per primi la parola al Papa, ma bisogna attendere un suo cenno di saluto o una sua domanda. È ritenuto sconveniente avvicinarsi eccessivamente al papa e l’etichetta vieta di toccarlo, a meno, naturalmente, che non sia lui ad avvicinarsi.

Il bianco solo per le regine

Vestire di bianco dinnanzi al Papa è un privilegio di poche. A oggi soltanto Sofia di Spagna, Matilde, Fabiola e Paola del Belgio e Maria Teresa di Lussemburgo possono godere del cosiddetto “privilegio del bianco”: per un’antica consuetudine le regine e le mogli dei re cattolici possono presentarsi in udienza dal Papa in abito bianco lungo, e non nero come sarebbe previsto.

Secondo un’interpretazione rigorosa, il privilegio non spetta alle principesse di Monaco e del Liechtenstein, ma Charlene, moglie di Alberto di Monaco, andò in visita da Benedetto XVI con un abito bianco corto.

Il “privilegio del bianco”, infatti, viene concesso solo alle regine o principesse regnanti (come nel caso di Charlène) di religione cattolica: differentemente, invece, le altre donne e le regine che seguono una religione diversa al momento dell’udienza con il Papa devono seguire un dress code total black, ovvero indossando abiti e copricapo neri.

 

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