Ostacoli alla riforma sanitaria di Trump: due senatori si oppongono

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La riforma sanitaria di Donald Trump subisce un’altra battuta d’arresto, si tratta della legge che avrebbe dovuto cancellare l’Obamacare, uno dei punti salienti del programma elettorale del noe presidente. Ma sembra che due senatori repubblicani, Mike Lee (Utah) e Jerry Moran (Kansas), abbiano dichiarato la loro opposizione al nuovo testo, facendo mancare i numeri per approvare il provvedimento.

Un duro colpo per Trump

La nuova defezione dei senatori è un duro colpo alla controriforma della Sanità che a quasi sei mesi dall’insediamento dell’amministrazione e del nuovo Congresso non riesce ancora vedere la luce.

La promessa era di cancellare la riforma sanitaria di Obama, che ha permesso di avere le cure sanitarie a milioni di americani che prima non ce l’avevano, sprofonda dunque nell’incertezza.

Il Grand Old Party conta una maggioranza minima al Senato, di 52 senatori su 48. Tra questi due (la moderata Susan Collins del Maine e il conservatore Rand Paul del Kentucky) avevano già dichiarato di opporsi al testo, anche nella sua versione di recente rivista, annunciando quindi che voteranno No. La defezione di altri due senatori avvenuta ieri e l’assenza in aula del senatore dell’Arizona John McCain (80 anni), convalescente dopo un intervento chirurgico per un coagulo di sangue sull’occhio sinistro ha reso impossibie procedere, ha affondato di fatto la legge. Un’altra manciata di senatori poi aveva già espresso le sue riserve anche sulla nuova versione del disegno di legge presentato lo scorso giovedì.

L’ira di Trump

Cancellare l’Obamacare e «ricominciare da zero», ha twittato furioso il presidente dopo l’annuncio che altri due senatori repubblicani avevano dichiarato la loro opposizione al nuovo testo sulla Sanità. «I repubblicani dovrebbero solo abrogare il fallimentare Obamacare adesso e lavorare ad un nuovo piano per la Sanità ricominciando da zero, i democratici seguiranno!», ha scritto Trump.

I sondaggi intanto non perdonano: l’ultimo rilevamento Washington Post-Abc registra un livello di approvazione ai minimi storici, con il 36% di consensi rispetto al 42% di aprile. Mentre il livello di disapprovazione è al 58%, con un aumento di cinque punti percentuali. Il 48% inoltre afferma di «disapprovare fortemente» l’operato di Trump, in tempi recenti così in basso era sceso soltanto George W. Bush nel suo secondo mandato.

Le misure contro Maduro

“Il presidente Usa ha minacciato il Venezuela di adottare “misure economiche forti e veloci” se Caracas attuerà il suo piano di modificare la Costituzione. “Gli Stati Uniti non possono rimanere immobili mentre il Venezuela crolla. Se il regime Maduro impone la sua Assemblea Costituente il 30 luglio, gli Stati Uniti prenderanno misure economiche forti e veloci”, ha detto Trump in un comunicato, senza fornire ulteriori dettagli.

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