Palermo, staccata testa dal busto di Giovanni Falcone: dure reazioni

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Non solo un atto vandalico, ma un gesto che ha un significato più profondo e inquietante. È stata staccata la testa e un pezzo del busto della statua di Giovanni Falcone a Palermo. La scultura danneggiata si trova davanti alla scuola Falcone nel popolare quartiere Zen. A seguire una seconda incursione, questa volta nella scuola Alcide De Gasperi, zona residenziale, dove è stato bruciato un cartellone con l’immagine di Falcone.

Si cercano i responsabili, aperta un’inchiesta

È stata aperta un’inchiesta per far luce sul grave gesto. La testa e parte del busto sono stati poi usati come «ariete»: scagliati contro il muro dell’istituto scolastico. Già cinque anni fa il busto venne ricoperto di scritte da alcuni vandali.

Le reazioni

Su Twitter interviene il premier Paolo Gentiloni: «Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria».

Reazioni di condanna sono giunte subito da istituzioni e associazioni antimafia. “Per la ministra del’Istruzione, Valeria Fedeli, “l’atto di vandalismo avvenuto alla scuola Falcone di Palermo è un episodio grave e vigliacco. Lo condanniamo con decisione e ribadiamo con forza che la scuola non si arrende. Che chi la colpisce, provando ad attaccare un presidio di legalità e cittadinanza, non fermerà l’esercito delle educatrici e degli educatori, delle giovani e dei giovani che attraverso la scuola e grazie alla scuola riescono a riscattarsi anche in territori difficili”.

Fedeli, che si è subito messa in contatto con la dirigente dell’istituto per esprimerle vicinanza e solidarietà, assicura: “Faremo subito restaurare la statua”.

“La mafia c’è e si fa sentire – dice Carlo Vizzini, presidente nazionale del Partito socialista italiano – In tre giorni due brutte minacce mafiose a Palermo, nei quartieri di Borgo Vecchio e dello Zen. Allo Zen la statua di Falcone è stata seriamente danneggiata. Al Borgo Vecchio sono state lanciate minacce anonime contro un magistrato e un giornalista. La mafia non vuole essere disturbata, specie in zone dove hanno fatto nel passato da padroni. Occorre trovare gli autori di questi scempi e arrestarli, dimostrando che lo Stato è forte e non ha paura neanche di coloro che non mostrano il volto”.

Sconvolti preside e insegnanti della scuola

La scuola intitolata a Giovanni Falcone si trova in via Pensabene. Brutto colpo anche per il corpo insegnanti e per i dirigenti dell’istituto Falcone, che da anni proprio in nome del giudice-simbolo della lotta a Cosa nostra sono impegnati a diffondere la cultura della legalità tra i ragazzi del quartiere.

“Sono sconvolta per quanto è accaduto. Non ero a scuola e sono arrivata per comprendere la situazione. Una scena che fa male al cuore, soprattutto dopo che con i ragazzi abbiamo intrapreso un percorso che ci aveva dato tante soddisfazioni”. C’è rammarico nelle parole di Daniela Lo Verde, la dirigente dell’istituto comprensivo Giovanni Falcone dello Zen.

“Da tempo non subivamo raid vandalici, sono sconfortata”. Nella scuola di buon mattino sono arrivati i poliziotti del commissariato San Lorenzo e della Scientifica. Hanno eseguito i rilievi. La testa del giudice è stata mozzata utilizzando la base in marmo che la sosteneva. Poi è stata lanciata contro la vetrata della porta di ingresso che è andata in frantumi. Purtroppo le telecamere di videosorveglianza della scuola non sono funzionanti.

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