Pedagogia della lumaca: diritti dell’infanzia tra ozio, sporcizia e dialogo.
Rischi e Opportunità di un’Infanzia Contemporanea
Il “Diritto alla strada” e il “Diritto al selvaggio” denunciano il crescente confinamento dei bambini in spazi controllati, dove l’esperienza del rischio calcolato e dell’avventura è preclusa. Queste esperienze sono fondamentali per stimolare la capacità di problem solving, che oggi rischia di atrofizzarsi in ambienti sempre più sterilizzati.
Infine, il “Diritto al silenzio” e alla contemplazione rappresentano un antidoto alla frenesia della vita moderna. La possibilità di ascoltare il vento o ammirare il cielo di notte è fondamentale per lo sviluppo spirituale e per l’educazione a una vita più equilibrata e consapevole.
Il diritto al dialogo (Art. 12) è anch’esso cruciale; non è solo riconoscere il diritto di esprimere opinioni, ma coinvolgere i bambini in interazioni significative che formino la loro identità. La responsabilità educativa, soprattutto alla luce della pedagogia di Zavalloni, non si limita a proteggere i bambini dalle crisi, ma abbraccia una tutela più ampia dei loro diritti ecosistemici e sensoriali.
Il 20 novembre non dovrebbe essere solo un giorno di riflessione, ma un’opportunità per ogni educatore di interrogarsi su come stia contribuendo a costruire una scuola in cui i diritti dei bambini siano sia insegnati che vissuti. La speranza risiede nella nostra capacità di rispondere attivamente ai bisogni dei nostri futuri cittadini, difendendo ogni giorno i loro diritti essenziali.
Per maggiori informazioni sui diritti dei bambini, puoi consultare le seguenti fonti ufficiali: UNICEF, Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani.
Non perderti tutte le notizie di Scuola e Università su Blog.it
