Pesticidi vietati da anni continuano a minacciare l’agricoltura in Nigeria.
Il sole sorge su lussureggianti campi agricoli alle porte di Lagos. Joe, un agricoltore che lavora in questa zona da oltre vent’anni, racconta le sue esperienze. Ha sempre cercato di ottenere il massimo dalla terra, ma affronta sfide crescenti, principalmente legate alla minaccia costante dei parassiti. Joe ricorda un episodio particolare: dopo aver piantato basilico africano, si è trovato a combattere contro un’invasione di afidi e bruchi. “Una mattina, sono arrivato e ho visto un gran numero di insetti che volavano attorno ai miei campi. Hanno distrutto la mia pianta di basilico,” ci racconta. Quella perdita ha segnato un cambiamento importante nella sua carriera agricola, spingendolo a cercare una soluzione nei pesticidi chimici.
“I pesticidi che avrebbero dovuto proteggere i miei raccolti si sono rivelati un’arma a doppio taglio,” riflette Joe. Questi pesticidi, associati a degrado del suolo, diminuzione della fauna benefica e distorsione della formazione del terreno, non solo colpiscono i parassiti ma possono anche nuocere all’uomo e alla fauna selvatica. Joe racconta un altro episodio sfortunato: dopo aver dotato le sue piante di una dose eccessiva di pesticidi, ha perso tutto, rimanendo indebitato. “Non avevo misurato le dosi, volevo solo inviare un segnale ai parassiti e invece ho creato una situazione mortale per le mie piante,” ammette, evidenziando l’importanza di un corretto uso dei pesticidi.
