Quarantacinque nuove specie di squali in lista CITES: si prevede voto serrato.

Proposta per la Protezione degli Squali: Un Sguardo al Vertice CITES In questa settimana, il vertice annuale della Conve

Impatti del Commercio: Monitoraggio e Conservazione

Gli squali “cane” sono ampiamente consumati per la loro carne in Europa e Australia, mentre gli squali “mangiatore” vengono cacciati per l’olio del loro fegato, utilizzato in cosmetici e prodotti per il benessere. L’inserimento di queste specie nell’Appendice II richiederebbe ai paesi di stabilire sistemi di permessi, assicurando che qualsiasi spedizione di animali sia legale e sostenibile.

Il documento di proposta prevede l’inserimento di tre specie di squali “cane” in pericolo: lo squalo scuola (Galeorhinus galeus), lo squalo liscio comune (Mustelus mustelus) e lo squalo liscio di Patagonia (Mustelus schmitti), insieme a 26 specie simili. Ciò rappresenterebbe un passo significativo verso la regolamentazione del commercio globale di squali, attualmente malcompreso e mal gestito.

Strategie di protezione sono essenziali, poiché le statistiche segnalano che la popolazione degli squali è diminuita del 71% negli ultimi 50 anni. Questa riduzione è dovuta principalmente alla pesca eccessiva e all’impatto umano sugli ecosistemi marini.

Psicologicamente, molti consumatori non sono a conoscenza della provenienza della carne di squalo nei ristoranti di Atene, nelle mense scolastiche italiane o nelle taverne spagnole, dove il pesce non è sempre etichettato come “squalo”. Questo rende la situazione ancora più complessa.


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