Ragazzi preferiscono ChatGPT per confidarsi: mancanza di empatia da adulti preoccupa.
L’Intelligenza Artificiale (IA) sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nella vita degli adolescenti italiani, specialmente in un contesto di crescente solitudine e mancanza di connessione emotiva con gli adulti. I giovani si rivolgono a queste tecnologie per cercare ascolto e supporto, rispondendo a un bisogno profondo di connessione umana.
Un’indagine annuale condotta dall’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo (Di.Te.) in collaborazione con Skuola.net ha coinvolto 927 ragazzi tra i 10 e i 20 anni, rivelando una condizione emotiva complessa e fragile. Di fronte a adulti percepiti come poco empatici e prevalentemente critici, quasi il 46% dei ragazzi ha fatto ricorso a sistemi di IA generativa per esprimere le proprie emozioni, e il 10% di loro interagisce con queste tecnologie in modo costante.
Un bisogno di ascolto emotivo
Questa propensione verso l’IA deriva dall’urgente necessità di essere ascoltati. Più di 7 adolescenti su 10 affermano di voler essere ‘ascoltati davvero’, ma oltre 1 su 5 ha dichiarato che questo desiderio è sempre presente. Molti giovani faticano a trovare spazi di comunicazione sinceri nella realtà quotidiana; quasi 2 su 3 desiderano ricevere maggiore supporto emotivo, chiedendo gesti che comunichino presenza piuttosto che controllo.
Quasi il 60% degli intervistati ha riconosciuto di avere difficoltà a parlare apertamente delle proprie emozioni faccia a faccia. Questo porta a una richiesta crescente di ascolto e empatia da parte degli adulti. La sensazione di mancanza di connessione emotiva è ciò che spinge i ragazzi a cercare supporto altrove. L’IA emerge così come un’alternativa meno giudicante e più comprensiva.
About The Author
