Ragusa, ragazzina abusata dal convivente della madre: arrestato

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Una ragazzina di 13 anni è stata abusata per due anni dal convivente della madre: è successo a Ragusa.

La vicenda

È stata la videosorveglianza di una casa di campagna, dove l’uomo conduceva la vittima per compiere atti sessuali, ad incastrarlo.

Il proprietario, ignaro, quando è tornato ha visto oggetti spostati e ha pensato che fossero entrati i ladri e quindi ha controllato la registrazione del sistema di sorveglianza.

La grande differenza di età tra l’uomo e la bambina lo ha spinto a portare il filmato in questura.

La bambina è stata sentita nella sala audizioni protette della polizia di Stato, assistita da investigatori specializzati.

Ha raccontato gli abusi che subiva da anni. L’uomo è stato fermato e il gip di Ragusa ha emesso una misura cautelare in carcere.

Secondo quanto ricostruito dalla piccola vittima, l’uomo la portava in zone di campagne, in casolari abbandonati o in case disabitate per approfittare di lei non visto. Ma l’impianto di videosorveglianza dell’ultimo ‘appuntamento’ lo ha incastrato.

Il quarantenne ha ammesso le sue responsabilità. L’accusa ora è di violenza sessuale e atti sessuali con minorenne. Alla polizia la bambina ha confessato di non avere mai parlato delle violenze con nessuno perché lui aveva minacciato di fare del male e lei e sua madre.

La mamma della piccola, che da anni era la compagna dell’uomo fermato, era all’oscuro della vicenda. La donna ha denunciato il quarantenne, anche per reati per cui non si può procedere d’ufficio, e lo stesso ha fatto il padre della bambina.

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