Sanità, cinque regioni non garantiscono i Lea

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Un passo avanti e uno indietro per quanto riguarda la sanità. Infatti, se da un lato migliorano i conti di 8 regioni italiane sotto commissariamento, non sembrano esserci miglioramenti dal punto di vista della qualità dei servizi. Cinque regioni, inoltre, non garantiscono i Lea, i Livelli essenziali di assistenza.

Il ministro per la salute, Beatrice Lorenzin, rivela che nonostante il miglioramento delle casse della sanità: “Sono ancora troppe le regioni che non riescono a non andare in rosso solo grazie alle coperture, ovvero all’aumento delle aliquote fiscali previste dai piani di rientro o a risorse proprie di bilancio”.

Le regioni citate dalla Lorenzin sono in particolare quelle del sud. Conti in rosso, infatti, in Molise (-17 mln di euro), Calabria (-55 mln), Abruzzo (-23 mln), Puglia (-49 mln).

Nonostante la maggior parte dei conti siano in positivo, il ministero mette in evidenza che le cure non sono migliorate affatto ed anzi, in alcuni casi, peggiorate: “I commissariamenti come li abbiamo immaginati fino ad oggi hanno fatto il loro tempo. Anche perché se è importante aver rimesso in ordine i conti, a pagarne le conseguenze non possono essere i cittadini che vedono ridotte quantità e qualità delle cure, oltre a dover pagare tasse più alte. Per questo credo che dovremmo agire in maniera più mirata. Possiamo per esempio pensare di ridare alle regioni la capacità decisionale completa, senza alibi”.

Cinque regioni non riescono ancora a garantire i Lea: Campania (99 punti), Calabria (147), Molise (156), Puglia (155) e Sicilia (153).

Cosa sono i Lea?

I Lea sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale.

 

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