Smartphone a scuola: una scelta sbagliata che favorisce le multinazionali nella formazione dei giovani.

Smartphone a scuola: una scelta sbagliata che favorisce le multinazionali nella formazione dei giovani.

Il problema si complica ulteriormente quando consideriamo il motivo per cui non ci sono proteste significative da parte di docenti e sindacati. È possibile che ci sia una certa inertia nel corpo docente, che spesso non è propenso ad aggiornarsi riguardo agli strumenti digitali e all’Intelligenza Artificiale. La formazione continua risulta fondamentale in questo contesto, ma il passaggio al digitale è spesso vissuto come una minaccia da chi vive nell’ottica di un’educazione tradizionale.

Se Stefano Stefanel fosse ancora preside, adotterebbe un approccio pragmatico. Un annuncio sul sito della scuola chiarirebbe la posizione della stessa riguardo all’uso degli smartphone, mantenendo regole già in vigore, senza cercare di scontrarsi con le direttive ministeriali. Questo porterebbe principalmente a un’inasprimento delle sanzioni senza grandi cambiamenti effettivi.


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