Sorveglianza DIA a Genova: focus su membro del clan Fiandaca.

Sorveglianza DIA a Genova: focus su membro del clan Fiandaca.

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Importante Operazione della Direzione Investigativa Antimafia a Genova

GENOVA (ITALPRESS) – La Direzione Investigativa Antimafia (DIA) ha recentemente eseguito un provvedimento emesso dal Tribunale di Genova, Sezione per le Misure di Prevenzione. Questo provvedimento riguarda l’applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, con obbligo di soggiorno per un periodo di tre anni, nei confronti di un individuo attualmente agli arresti domiciliari a Genova.

Dati del Soggetto Sottoposto a Misura di Prevenzione

L’uomo destinatario del provvedimento è già stato oggetto di misure di sicurezza patrimoniale, in particolare della confisca dei beni, disposta con un’Ordinanza della Corte di Appello di Genova nel 2010, diventata irrevocabile nel 2012. A carico di questo soggetto gravano numerosi procedimenti penali e di polizia. Le indagini condotte hanno dimostrato, attraverso un complesso di elementi, che la pericolosità del soggetto, nato a Genova, si sia manifestata sin dagli anni ’90.

Nel corso della sua carriera criminale, il soggetto ha subito numerose condanne passate in giudicato. Tra quelle più significative, possiamo annoverare la Sentenza del 1999 per favoreggiamento della prostituzione, relativa a reati commessi nel 1992. Inoltre, nel 2004 è stato condannato per associazione di tipo mafioso, riguardante attività illecite svolte tra il 1990 e il 2000. Tale associazione mafiosa era capeggiata da Salvatore Fiandaca, noto per i suoi legami con Giuseppe Madonia, un boss di “Cosa Nostra” operante nella provincia di Caltanissetta.

Coinvolgimenti e Lorodinamiche mafiose

Il soggetto al centro di queste indagini ha operato attivamente all’interno di un’organizzazione mafiosa a Genova, che gestiva attività illecite tra cui il gioco d’azzardo clandestino come lotto e totocalcio. I membri dell’associazione, tra cui Gaetano e Pietro Fiandaca, si sono distinti per la loro capacità di orchestrare illeciti in collaborazione con figure di rilievo della criminalità organizzata locale.

Recentemente, questo individuo è stato condannato in via definitiva il 21 marzo 2025 per vari crimini, tra cui interposizione fittizia di beni, favoreggiamento e falsità ideologica, per fatti commessi tra il 2012 e il 2017. La Sentenza, emessa dalla Corte d’Appello di Genova il 1° luglio 2024, ha ribadito la gravità delle sue azioni e il suo legame con reti mafiose ben strutturate.

Dichiarazioni Rilevanti

Il Direttore della DIA, in una recente conferenza stampa, ha commentato l’importanza di tali operazioni: “La lotta contro la criminalità organizzata richiede un impegno costante e coordinato. Ogni provvedimento di prevenzione è un passo verso la sicurezza dei cittadini e il ripristino della legalità”. Tali affermazioni evidenziano non solo l’urgenza della situazione ma anche l’intento di rafforzare la presenza dello Stato contro le aggressioni mafiose.

In un altro intervento, il Procuratore della Repubblica di Genova ha aggiunto: “La criminalità non perde mai opportunità e, per questo, è essenziale rimanere vigili e attivi. Ogni arresto e ogni confisca rappresentano un importante successo nella nostra azione contro le mafie”. Queste dichiarazioni non solo confermano la serietà dell’impegno delle autorità, ma rafforzano la collaborazione tra le varie istituzioni nel combattere il fenomeno mafioso.

Fonti Ufficiali

Per ulteriori dettagli sui provvedimenti adottati e le operazioni condotte dalla Direzione Investigativa Antimafia, è possibile consultare il sito ufficiale della DIA, dove sono disponibili informazioni aggiornate e rapporti sulle recenti attività di prevenzione.

Inoltre, per chi desidera approfondire l’argomento, è disponibile un video esplicativo delle operazioni condotte dalla DIA, consultabile seguendo questo link.

Riflessioni Finali

La recente operazione a Genova rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie di sforzi delle forze dell’ordine locali e nazionali per combattere il fenomeno mafioso, un problema che richiede un approccio integrato e continuo. La consapevolezza della pericolosità e della resilienza della criminalità organizzata è essenziale per garantire un commercio e una vita civile liberi da intimidazioni e violenze. È fondamentale continuare a supportare le istituzioni in questa lotta per un futuro più sicuro per le generazioni a venire.

(ITALPRESS)

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