Sri Lanka: l’isola fragile resiste alla minaccia dell’estrazione mineraria.

Sri Lanka: l’isola fragile resiste alla minaccia dell’estrazione mineraria.

Sri Lanka: l’isola fragile resiste alla minaccia dell’estrazione mineraria.

Mannar: I Rischi della Miniera di Sabbia

L’isola di Mannar, un importante ecosistema che ospita praterie di fanerogame marine, percorsi migratori per uccelli e una biodiversità unica, è minacciata dall’estrazione di sabbia profonda. Questa attività mette a rischio la stabilità del terreno e la fertilità del suolo. Con circa 70.000 abitanti, tra cui oltre 22.000 pescatori, l’isola è caratterizzata da vaste coltivazioni di riso e noci di cocco. Gli abitanti temono che l’estrazione di sabbia possa compromettere i loro mezzi di sussistenza, offrendo benefici economici molto limitati.

La Voce dei Residenti e le Proteste

Negli ultimi anni, i cittadini di Mannar hanno organizzato diverse proteste pacifiche, compresi sit-in a Colombo, per esprimere le loro preoccupazioni sui rischi ambientali e sociali associati all’estrazione di sabbia di ilmenite. Inoltre, i residenti hanno chiesto il rispetto dei propri diritti sulla terra.

Questa preoccupazione è riassunta nei versi della canzone “Karunilam” di Eric Fernando, diventata un inno di protesta, che racconta il dolore e la determinazione della comunità locale nella salvaguardia dell’ecosistema dell’isola.


Mannar presenta un ecosistema fragile di importanza globale. L’ilmenite, il minerale al centro di questa controversia, viene utilizzato nella produzione di biossido di titanio (TiO₂) per vernici, plastiche e cosmetici. Questa zona ha una delle più grandi riserve di ilmenite al mondo, e gli interessi commerciali sono aumentati notevolmente dall’inizio degli anni 2010, quando la Titanium Sands Limited ha iniziato a effettuare perforazioni extensive.

A causa della crescita degli scavi esplorativi, i residenti hanno iniziato a temere che le loro vite e i loro mezzi di sussistenza fossero in serio pericolo.

Implicazioni Ambientali e Sociali

Secondo Nagamuthu Piratheeparajah, esperto in geografia presso l’Università di Jaffna, la topografia di Mannar è estremamente fragile. L’escavazione profonda di sabbia fino a 12 metri può provocare instabilità nei sedimenti, particolarmente nelle aree dove la sabbia viene depositata. Le conseguenze per i residenti, le cui fonti di reddito dipendono dall’ecosistema dell’isola, sarebbero devastanti.

Non solo l’estrazione di sabbia destabilizza le zone costiere aumentando il rischio di erosione durante tempeste e maree alte, ma può anche abbassare la falda acquifera, alterando i modelli di drenaggio naturale, il che influisce negativamente su acqua potabile, irrigazione e umidità del suolo, fondamentali per l’agricoltura.

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