Theresa May anticipa elezioni all’8 giugno: “Abbiamo bisogno di unità”

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Theresa May annuncia a sorpresa elezioni anticipate per l’8 giugno prossimo. Anche la Gran Bretagna insieme alla Francia e alla Germania, sarà quindi chiamata al voto nel 2017. Domani la premier presenterà una mozione alla Camera dei Comuni.

I motivi

Spazzare via gli ostacoli sul cammino della Brexit: questo l’obiettivo dichiarato dalla premier britannica. Una decisione presa «con riluttanza», ha ripetuto due volte la leader conservatrice durante un teso annuncio sulla soglia di Downing Street.

Nei prossimi due anni sarà necessario affrontare tutta una serie di passaggi legislativi per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione.

La premier ha puntato il dito contro quelli che a suo dire hanno in mente di ostacolare l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea: in primo luogo i laburisti, ma anche i liberaldemocratici che sognano un nuovo referendum e i nazionalisti scozzesi che minacciano di affossare tutto, fino ai «non eletti» Lord che promettono battaglia punto su punto.

«Il Paese è unito ma Westminster è divisa», ha detto Theresa May. Che dunque si rivolge al popolo per chiedere un mandato forte per il suo partito che metta a tacere la guerriglia delle opposizioni.

L’iter

Domani la premier chiederà al Parlamento l’autorizzazione al voto anticipato rispetto alla scadenza naturale del 2020. Occorre una maggioranza dei due terzi ma non si vede come l’opposizione laburista possa negare il ricorso alle urne.

La Gran Bretagna potrebbe quindi finire per trovarsi divisa fra due nazioni pressoché a partito unico: l’Inghilterra in mano ai conservatori e la Scozia in mano ai nazionalisti. Con una possibilità di frantumazione finale ancora più accentuata.

May può contare secondo i sondaggi sul netto vantaggio del suo Partito Conservatore. Chiederà un mandato forte per negoziare la Brexit, il divorzio del Regno Unito dall’Ue. Tutte le rilevazioni vedono in vantaggio i Tories, che potrebbero ottenere 112 seggi di vantaggio nella nuova Camera dei Comuni. Soprattutto gli ultimi sondaggi vedono un vantaggio che varia dai 17 punti (Yougov per il Times) ai 21 punti (ComRes per Independent e Sunday Mirror) dei conservatori sui laburisti.

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