Valditara, il CIDI invita: rispondi al prossimo appello per il futuro della scuola
Il recente parere del Consiglio di Stato, emesso il 9 settembre e reso pubblico il 17, presenta un’analisi dettagliata e netta riguardante le nuove Indicazioni ministeriali. L’intervento firmato da Simonetta Fasoli, pubblicato nella rivista Insegnare del CIDI (Centro di Iniziativa Democratica Insegnanti), offre uno sguardo critico su una proposta considerata fragile e precaria.
Una Fondazione Fragile per le Nuove Indicazioni
Il primo appunto rilevante, come evidenziato da Fasoli, riguarda il processo di elaborazione delle nuove Indicazioni. Il Consiglio di Stato ha notato che le citazioni degli atti dell’Unione Europea nei documenti ministeriali risultano incomplete e non adeguate. Senza integrazioni significative a tali riferimenti, il fondamento culturale e giuridico dell’operazione vacilla, ponendo seri interrogativi sulla sua legittimità.
In aggiunta, il parere del Consiglio affronta un tema cruciale già messo in luce da vari esperti: la reale disponibilità di risorse per conseguire gli obiettivi proposti. Non è sufficiente delineare un progetto ambizioso; è imperativo chiarire come tale progetto sarà finanziato. La discrepanza tra nobili intenzioni e mezzi adeguati rischia di trasformare l’iniziativa in un’illusione, senza portare a cambiamenti concreti.
