Catalogna alle urne, 5,5 milioni tra unionisti e indipendentisti

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Catalogna alle urne, oggi i 5,5 milioni di elettori della regione torneranno ad esprimere le loro preferenze.

La votazione di due mesi fa, nonostante il grande afflusso alle urne, è stata dichiarata illegale dal governo di Madrid che ha successivamente imposto l’applicazione dell’art. 155 della costituzione.

Catalogna alle urne in seguito all’ applicazione dell’art. 155

L’articolo 155 prevedeva la possibilità di intervento da parte del governo centrale nel caso di comportamento scorretto da parte di una qualunque comunità risiedente all’interno dei confini spagnoli che “agisca in un modo che minaccia l’interesse generale della Spagna, Madrid può dunque adottare le misure necessarie a obbligarla ad attenersi”.

Il commissariamento di Madrid non era piaciuto alla Catalogna che lottava per l’indipendenza dal resto della Spagna.

Il premier nazionale, Mariano Rajoy, aveva così commentato l’applicazione del 155: “vogliamo dimostrare che l’amministrazione catalana è sotto la direzione del governo centrale senza che la presenza dello Stato sia vista come una occupazione” e riguardo al commissariamento “tutti hanno visto che la Spagna è in grado di fare rispettare la legge e tutti hanno capito che cosa succede quando una regione esce dai limiti della Costituzione e della legge spagnola “.

Catalogna alle urne: il responso, i seggi, le liste

I primi risultati a partire dalle 20 di stasera, i 2.680 seggi sono aperti dalle 9 e in molti attendono di sapere se con la votazione odierna continuerà la lotta per l’indipendenza o i rapporti con Madrid verranno appianati.

La lotta alla secessione è già costata la detenzione ad alcuni ministri, fughe volontarie di altri hanno mobilitato anche altri paesi europei, come Carles Puigdemont, ex governatore catalano, che si è rifugiato in Belgio con altri 4 ministri.

La maggioranza stabile sembra un’ipotesi lontana, se anche uno dei due blocchi contrapposti la raggiungesse avrebbe difficoltà a governare. Gli indipendentisti negli ultimi sondaggi erano in vantaggio con 67-70 seggi su 135 in contrapposizione ai 56-69 degli unionisti.

Tuttavia una fetta abbondante degli elettori si dichiara neutrale o indecisa.

I 5,5 milioni di elettori dovranno oggi eleggere i propri rappresentanti, 135 nuovi deputati del Parlamento regionale di Barcellona, 38 le liste candidate.

Ciò che appare assolutamente indiscutibile è la voglia di partecipazione, il 90% dei votanti ha dichiarato che si recherà alle urne.

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