Comunità del Congo creano un corridoio di biodiversità di 1 milione di ettari.
Riconciliazione e Tradizione
Dominique Bikaba, membro della comunità Bashi, racconta come la sua famiglia sia stata sfollata per la creazione del parco. Oggi, cerca di recuperare quel legame con la terra e la sua cultura. “I nostri antenati proteggono le foreste. Devono essere parte del processo di conservazione,” sostiene.
Sebbene l’implementazione del corridoio stia portando benefici, ci sono anche preoccupazioni riguardo al rispetto delle pratiche culturali. Secondo alcune opinioni locali, la creazione del corridoio ha limitato le tradizioni indigene, portando a tensioni tra diverse comunità.
La Necessità di Un Cambiamento
Il futuro della conservazione in Congo richiede un approccio innovativo e inclusivo. “Dobbiamo allontanarci dall’idea che per proteggere la natura dobbiamo escludere gli esseri umani,” insiste Bikaba. È essenziale trovare una soluzione che permetta sia la conservazione che il rispetto dei diritti dei popoli indigene.
Con il sostegno di organizzazioni come Rainforest Trust, Strong Roots Congo sta dando un esempio di come la collaborazione tra le comunità e le autorità possa realmente fare la differenza, garantendo che sia il patrimonio naturale che quello culturale vengano preservati per le generazioni future.
Fonti Ufficiali:
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