Crediti di transizione nelle Filippine: un nuovo modo per abbandonare il carbone.

Crediti di transizione nelle Filippine: un nuovo modo per abbandonare il carbone.

Le Filippine e i Crediti di Transizione: Iniziativa per Ridurre le Emissioni Le Filippine stanno...

Le Filippine e i Crediti di Transizione: Iniziativa per Ridurre le Emissioni

Le Filippine stanno avviando un progetto innovativo per incentivare le aziende a ridurre le emissioni di carbonio, con l’intento di combattere il cambiamento climatico. Questo approccio, chiamato “crediti di transizione”, mira a realizzare fondi per trasformare le centrali a carbone in impianti che sfruttano fonti di energia rinnovabile. La strategia si propone di finanziare la dismissione delle centrali a carbone, valorizzando le emissioni evitate.

In pratica, i crediti di transizione offrono un valore alle emissioni future che non saranno emesse grazie a un minor utilizzo di combustibili fossili. Questi fondi possono quindi coprire i costi legati alla sostituzione delle tecnologie a combustibile fossile con impianti per la produzione di energia pulita. Secondo alcuni esperti, questa iniziativa ha il potenziale di attrarre investimenti significativi nella regione Asia-Pacifico, dove la domanda di energia è in costante crescita.

Il professor Danny Cullenward, del Kleinman Center for Energy Policy dell’Università della Pennsylvania, ha dichiarato: “La sostenibilità nel dismettere le centrali a carbone è fondamentale, ma quantificare i benefici di queste azioni risulta complesso”. Questo nuovo modello di credito è ancora sotto esame e potrebbe riscontrare sia sostenitori che critici.

Un Approccio Controverso con Rischi e Opportunità

I crediti di carbonio rappresentano una tonnellata di anidride carbonica non emessa. In passato, però, progetti simili hanno sollevato dubbi riguardo la loro efficacia e integrità. Diverse iniziative sono state accusate di greenwashing e di produrre risultati non all’altezza delle aspettative, altresì associati a violazioni dei diritti umani e degrado ambientale.

I crediti di transizione offrono una novità rispetto ai crediti di carbonio tradizionali, in quanto non solo calcolano le emissioni evitate, ma tentano anche di creare un impatto positivo nel lungo termine. Ramnath Iyer, dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis, ha stimato che i crediti di transizione potrebbero avere un valore compreso tra 9 e 45 euro.

“Le sfide non mancheranno, e ci saranno difetti, ma le soluzioni per affrontare il cambiamento climatico sono limitate”, ha dichiarato Iyer.

L’Agenzia Internazionale dell’Energia conferma che il Sud-est asiatico è la terza regione mondiale per consumo di carbone, dopo India e Cina. Le stime indicano che la domanda di energia nella regione raddoppierà entro il 2050, rendendo urgente la transizione a fonti energetiche più sostenibili.

### L’Iniziativa nelle Filippine: Il Progetto Pilota

Il progetto di crediti di transizione è attualmente in fase di sperimentazione nella centrale da 270 megawatt della South Luzon Thermal Energy Corp., ubicata a Calaca City, vicino a Manila. Questa centrale è stata costruita dieci anni fa e ACEN Corp., il suo proprietario, ha programmato la chiusura entro il 2040.

I costi legati alla transizione energetica potrebbero essere coperti dai crediti di transizione, consentendo una conversione più rapida verso le fonti rinnovabili. Irene Maranan, portavoce di ACEN, ha affermato: “Se questo approccio funziona, fornirà linee guida chiare per i proprietari di impianti e per le loro transizioni energetiche”.

La Rockefeller Foundation ha ideato il concetto dei crediti di transizione per facilitare il pensionamento anticipato delle centrali a carbone, puntando a sostituire gli impianti esistenti con sistemi di energia rinnovabile. Joseph Curtin, vicepresidente per le transizioni energetiche presso la fondazione, ha dichiarato: “Vogliamo realizzare progetti che generino un impatto reale”.

### Critiche e Dubbio: La Voce degli Attivisti

Lo scetticismo riguardo questi crediti proviene da un’analisi critica del passato del mercato del carbonio. Attivisti come Elle Bartolome del Philippine Movement for Climate Justice hanno denunciato i rischi di un “casino del carbonio” durante le manifestazioni per il clima. Secondo Bartolome, i crediti di transizione potrebbero ripetere gli errori dei programmi precedenti che non hanno rispettato le promesse fatte alle comunità locali.

Patrick McCully, esperto di transizioni energetiche per Reclaim Finance, ha avvertito che i crediti di transizione potrebbero rivelarsi un “vicolo cieco”. Ha suggerito che i finanziamenti dovrebbero concentrarsi sull’incremento effettivo degli investimenti nelle energie rinnovabili, invece di strategie che rischiano di diluire gli sforzi.

“Rischiamo di sprecare tempo, energie e denaro”, ha detto McCully, indicando la necessità di un impegno collettivo per intraprendere misure più efficaci e sostenibili nella lotta contro il cambiamento climatico.

In sintesi, mentre l’esperimento delle Filippine con i crediti di transizione è un’iniziativa audace, la sua attuazione e il suo impatto futuro rimangono avvolti in un velo di incertezze che richiederanno monitoraggio e riflessione continua da parte di esperti e attivisti.

Fonti:
– Agenzia Internazionale dell’Energia
– Kleinman Center for Energy Policy
– Rockefeller Foundation
– Philippine Movement for Climate Justice

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