Docenti esausti dopo trent’anni: senza gioia, l’insegnamento perde di valore.
Le Riflessioni dello Psicoanalista Massimo Recalcati sulla Scuola
La Giornata Mondiale degli Insegnanti, celebrata il 5 ottobre, ha suscitato riflessioni importanti nel campo dell’educazione. Massimo Recalcati, psicoanalista e scrittore, ha condiviso le sue osservazioni ai microfoni de La Repubblica. Le sue parole affrontano il ruolo cruciale degli insegnanti e il significato profondo della scuola nella società contemporanea.
Recalcati ha sottolineato un concetto chiave: “Un bravo insegnante deve essere anche difficile”, un’idea attribuita a Pasolini. Oggi, ci sono due visioni opposte della scuola: da un lato, quella del merito, che seleziona gli studenti come in un contesto aziendale; dall’altro, una scuola percepita come un semplice “parco giochi” o asilo sociale. Tuttavia, Recalcati chiarisce: “La scuola è una comunità che non punisce, ma ha il compito di formare”.
Ha anche evidenziato il pericolo di un ritorno a pratiche educative punitivi, con riferimenti a chi rimpiange l’autoritarismo del passato. Secondo Recalcati, è fondamentale abbandonare simili nostalgie e concentrarsi su una scuola che educhi e sostenga gli studenti in modo positivo e inclusivo.
