Farmaci a basso costo, ecco i brevetti in scadenza

Farmaci a basso costo, ecco i brevetti in scadenza

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Alcuni farmaci, entro la fine dell’anno, costeranno molto di meno, fino al 60%. Con la scadenza ormai prossima dei brevetti per alcuni principi attivi, infatti, una serie di farmaci dal prezzo piuttosto alto saranno affiancati dal loro “generico”, un farmaco assolutamente analogo, con lo stesso principio attivo, ma prodotto da un’altra casa farmaceutica, diversa da quello che l’ha brevettato, e quindi a costi (e prezzi) decisamente minori.

I farmaci

Nell’elenco dei 16 farmaci in scadenza, pubblicato da Assogenerici, compaiono il Crestor, utilizzato tantissimo come anti-colesterolo, il Pafinur, un noto antistaminico, l’Olmetec, per la pressione, l’Avodart, per la prostrata, il Cialis, noto farmaco per le disfunzioni erettili. Nella lista di farmaci destinati a diventare più accessibili ci sono anche altre molecole come il bimatropost (antiglaucoma), il caspofungin (contro alcuni funghi come la candida), il bosentan (vasodilatatore), l’antibiotico ertapenem, la combinazione tramadolo più paracetamolo, usata in alcuni farmaci analgesici come il Patrol, l’antinfiammatorio etoricoxib, l’antibiotico tigeciclina, il pegfilgrastim, venduto come Neulasta, usato per il trattamento della neutropenia indotta dalla chemioterapia, l’abatacept (Orencia), un immunosoppressivo, l’antiallergico olopatadina, e l’antivirale valganciclovir.

Il valore d’affari

Con l’abbattimento dei prezzi si stima un risparmio di circa 600 milioni di euro. In certi casi il risparmio sarà soprattutto dei pazienti: come per il Cialis, che è il più venduto dei medicinali di fascia C, cioè con prescrizione medica obbligatoria ma totalmente a carico dei pazienti, il cui brevetto scade il 12 novembre. In altri casi, invece, il risparmio sarà soprattutto per il sistema sanitario nazionale: ad esempio, il Crestor, che costa 270 milioni all’anno allo Stato e che dal 30 dicembre potrà essere prodotto da altre case farmaceutiche.

Che l’affare sia appetibile lo dimostra il fatto che sono 16 le aziende che hanno già richiesto di poter produrre il generico di Cialis e Crestor. Del resto, i generici si stanno imponendo sempre di più sul mercato: secondo l’ultimo report di Assogenerici sui dati da gennaio a giugno del 2017, gli equivalenti hanno rappresentato il 20% del mercato delle confezioni: per quanto riguarda le vendite, si parla di un giro complessivo di 1.54 miliardi, concentrate soprattutto nel mercato dei farmaci di classe A, che assorbe il 77,9% del valore del mercato dei farmaci generici, per un totale di 1,19 miliardi.

Le regioni più consumatrici di generici

Con una prevalenza di consumi al Nord: sul podio delle regioni che consumano più generici ci sono la Provincia Autonoma di Trento, la Lombardia, l’Emilia Romagna, Bolzano, Veneto, Friuli e Toscana a seguire. All’estremo opposto la Basilicata, la Calabria, la Campania, la Sicilia, dove il generico fa fatica a prendere piede.

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