Farnesina hackerata, sospetti sulla Russia

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Il “Guardian” rivela nuovi sospetti dietro all’attacco hacker della scorsa primavera contro la Farnesina. Secondo il quotidiano britannico, ci sarebbe la Russia dietro agli attacchi informatici. L’hackeraggio era durato più di quattro mesi ed aveva compromesso tutte le comunicazioni via mail.

“The Guardian” cita persone a conoscenza dei fatti, tra cui un funzionario del governo italiano che spiega che il cyber attacco non ha compromesso comunicazioni private. Dopo il primo hackeraggio, sono subite state fatte opere di rafforzamento sulla sicurezza informatica.  La procura della repubblica di Roma, hanno avanzato cause contro ignori per procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo al sistema informatico aggravato, intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e spionaggio politico e militare.

Il presidente del consiglio ai tempi non venne compreso nell’attacco, poiché Paolo Gentiloni, all’epoca, evitava l’uso di mail. Colpiti, invece, gli “uffici sul campo”, tra cui ambasciate e i rapporti con i funzionari stranieri.

Il funzionario intervistato rivela: “Non ci sono stati attacchi al livello dei messaggi criptati. Così, le informazioni delicate e sensibili, che normalmente sono condivise su questa rete, il cui accesso è ristretto da un codice, non sono mai state attaccate o parte di questo attacco”. Altre due persone intervistate dicono che anche tra gli uffici governativi italiani si sospetta che la responsabilità sia russa.

I funzionari che hanno parlato al “Guardian” hanno ricevuto la garanzia dell’anonimato.

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