Fincantieri, Folgiero: Difesa strategica nel cuore del nuovo piano industriale 2024
Il CEO di Fincantieri, Piero Roberto Folgiero, presenta il nuovo piano industriale che estende il programma 2023-2027 fino al 2030, puntando su quattro pilastri: cantieristica civile, militare, navi speciali e attività subacquee in forte espansione. Il gruppo mira a incrementare la capacità produttiva soprattutto nella difesa, migliorando efficienza e tecnologia nei cantieri, con un modello di business orientato a servizi full life cycle. Folgiero sottolinea l’importanza della cooperazione europea e della diplomazia industriale per l’export, promuovendo filiere miste e piattaforme comuni. Particolare attenzione è data al settore subacqueo, ambito strategico in crescita.
Fincantieri punta sulla crescita strategica e sull’innovazione tecnologica nel settore navale e della difesa
ROMA (ITALPRESS) – Il CEO di Fincantieri, Piero Roberto Folgiero, utilizza una metafora marinaresca per sintetizzare il momento positivo del gruppo: “Abbiamo il vento in poppa e vogliamo sfruttarlo”. In un’intervista a La Repubblica, anticipa le linee guida del nuovo piano industriale, che estende l’orizzonte temporale fino al 2030 e si concentra sul rafforzamento delle attività strategiche, suddivise in quattro settori principali: cantieristica civile, militare, navi per compiti speciali e il segmento in rapida crescita della tecnologia subacquea.
Folgiero sottolinea l’importanza di aumentare la capacità produttiva, soprattutto nel settore della difesa, attraverso un approccio in due fasi: un miglioramento immediato della produttività, trasferendo nel comparto militare le best practice del settore civile, e successivamente investimenti mirati in caso di domanda sostenuta. Tra gli obiettivi vi sono anche una maggiore digitalizzazione, efficienza della filiera e rigore finanziario per rendere il business più competitivo e capace di offrire ai clienti servizi lungo tutto il ciclo di vita delle navi, non solo prodotti.
Il CEO chiarisce che non è prevista una moltiplicazione dei cantieri ma una riorganizzazione della capacità produttiva, valorizzando lo spazio disponibile, come ad esempio nel caso del trasferimento di alcune lavorazioni dalla penisola verso siti in Romania e Vietnam. In un quadro internazionale caratterizzato da una crescente regionalizzazione industriale nel settore della difesa, Fincantieri si propone come ponte tra Mediterraneo, Africa e il resto del mondo, sviluppando modelli di collaborazione internazionale basati su co-sviluppo e filiere integrate.
Riguardo all’integrazione europea nella difesa, Folgiero evidenzia la necessità di superare la frammentazione dell’industria, convergendo verso piattaforme condivise con una maggiore armonizzazione dei requisiti tecnici. L’azienda è già coinvolta in programmi europei di cooperazione, come SAFE e il Fondo europeo per la difesa, collaborando con Francia e Germania. Particolare attenzione è dedicata al settore subacqueo, che si configura come un nuovo pilastro strategico con lo sviluppo di droni, sistemi di comando e controllo e unità di supporto, ponendo Fincantieri in prima linea in questa area innovativa.
Fincantieri: crescita strategica e innovazione tecnologica per il futuro
ROMA (ITALPRESS) – Con una metafora marinaresca, il CEO di Fincantieri, Piero Roberto Folgiero, descrive la fase positiva che sta attraversando il gruppo, anticipando le linee guida del nuovo piano industriale esteso fino al 2030, aggiornando quello precedente 2023-2027. Il progetto punta a potenziare le quattro attività chiave dell’azienda: cantieristica civile, militare, navi speciali e comparto subacqueo, oggi in rapida espansione. Folgiero segnala un aumento significativo della capacità produttiva soprattutto nel settore difesa, con una strategia articolata in due fasi: interventi a basso investimento nel breve periodo, per trasferire le competenze dai cantieri civili a quelli militari; e, qualora la domanda rimanga solida, con successivi investimenti mirati.
L’obiettivo principale del gruppo è innalzare la produttività attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate nei cantieri, una maggiore efficienza nella gestione della catena di fornitura e una rigorosa disciplina finanziaria. Inoltre, si intende far evolvere il modello di business da semplice produzione di navi a fornitura di servizi integrati durante l’intero ciclo di vita delle imbarcazioni, diventando partner a lungo termine degli armatori. Sul tema dello sviluppo della capacità produttiva, Folgiero esclude una crescita indiscriminata dei cantieri, ma propone una riarticolazione delle risorse, ottimizzando i siti esistenti e trasferendo alcune lavorazioni verso realtà come Romania e Vietnam.
In un contesto globale caratterizzato da crescenti tensioni, si assiste a un rafforzamento dei blocchi e a un aumento della spesa militare, accompagnato da una tendenza verso la regionalizzazione industriale. L’Italia, grazie al Piano Mattei e alla sua posizione mediterraneo-africana, può assumere un ruolo di ponte strategico con il “Grande Sud”, in particolare con il continente africano. L’export della difesa viene concepito come un’opportunità di diplomazia industriale basata su modelli di co-sviluppo che coinvolgono PMI italiane e imprese locali nei mercati esteri, strategie già applicate con successo in Medio Oriente.
Fincantieri lavora su diversi livelli, nazionale, europeo e internazionale, puntando a rafforzare la Marina italiana e promuovere la cooperazione industriale a livello continentale nel rispetto delle scelte geopolitiche del Paese. Folgiero sottolinea l’importanza di una prima fase di deframmentazione nel settore difesa, con la convergenza su piattaforme comuni anziché la produzione di modelli differenti da ciascun Paese, per poi procedere a un consolidamento efficace. Rilevante è anche il ruolo di Fincantieri nei programmi europei, come SAFE e il Fondo europeo per la difesa, che incoraggiano la collaborazione tra nazioni. Grande attenzione viene dedicata al comparto subacqueo, destinato a diventare il quarto pilastro dell’azienda, con lo sviluppo di sistemi innovativi come droni e piattaforme di comando, rafforzando la leadership italiana con il sostegno del Polo nazionale della subacquea.
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