Incendio a Mortara, bruciati rifiuti pericolosi: rischio diossina

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Dopo l’incendio  che ieri mattina ha interessato l’azienda Eredi Berté di Mortaraazienda che si occupa del recupero di rifiuti pericolosi e di metalli, oggi c’è grande apprensione per la diossina che si è sviluppata a causa del rogo. Le fiamme hanno attaccato i cumuli di rifiuti, la nube densa e scura era visibile a chilometri di distanza.

La paura è di un nuovo disastro ambientale e della possibile dispersione della diossina. Secondo gli aggiornamenti forniti dall’Arpa nel tardo pomeriggio, le centraline delle stazioni di Vigevano, Parona e Mortara non avrebbero rilevato anomali in ordine agli elementi misurati di norma, ma per rilevare la presenza di diossina le analisi saranno disponibili entro 72 ore.

Scuole chiuse e divieto di consumare prodotti degli orti

Il prefetto ha chiesto a tutti i sindaci del territorio interessato di firmare a titolo precauzionale un’ordinanza per chiedere alla cittadinanza di restare in casa e di non consumare i prodotti degli orti. Agli agricoltori è stato invece chiesto di stoccare i prodotti raccolti in attesa di poter disporre delle analisi. I sindaci di Vigevano e Mortara hanno disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per il pomeriggio di ieri e per tutta la giornata di oggi.

A Vigevano inoltre il sindaco ha vietato le attività sportive e ludico-ricreative all’aperto anche per la giornata di oggi. In diversi Comuni le comunicazioni ai cittadini sono state affidate alla polizia locale che con un altoparlate ha informato sulle disposizioni da seguire. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che si occuperanno delle indagini: per il momento non sarebbe stato aperto alcun fascicolo perché prima sarà necessario appurare con esattezza quali sono state le cause del rogo. L’area è stata comunque posta sotto sequestro.

Bruciati rifiuti solidi ingombranti

Ad andare a fuoco, stando a una nota diffusa dall’Ats, soprattutto rifiuti solidi ingombranti come materassi e mobili e materiale da imballaggio, cioè cartoni e pallets accatastati in un’area di circa 11mila metri quadrati.
Gli incendi di rifiuti pericolosi, negli ultimi mesi, hanno colpito tre aziende che si occupano dello smaltimento e recupero di metallo, carta, imballaggi in plastica, legno e rifiuti ingombranti per conto della società partecipata dai comuni lomellini per i servizi ambientali Asm Isa.

Ieri è toccato alla Eredi Bertè che per conto di Asm recupera e smaltisce metallo, a maggio e agosto righi si sono verificati alla Aboneco di Parona, a luglio alla Sit di Mortara del Gruppo Mario Saviola e in agosto un principio di incendio si è sviluppato nuovamente alla Aboneco. L’ipotesi che non siano episodi isolati prende dunque corpo. Gli inquirenti, oltre a stabilire l’origine dolosa o meno degli incendi, saranno chiamati ad accertare se le scorie siano state correttamente identificate: a classificazioni diverse corrispondono trattamenti diversi.

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