Inclusione scolastica: Ianes critica la delega e chiede una formazione potenziata per i docenti.
Quindi, lei sostiene che il sostegno potrebbe diventare una “valvola di sicurezza” per problematiche più profonde che andrebbero affrontate in modo collettivo?
Esattamente. È cruciale sottolineare che l’inclusione è una responsabilità che deve coinvolgere tutti gli attori scolastici.
Recentemente è stato discusso in Parlamento un disegno di legge che prevede la modifica del titolo di “insegnante di sostegno” in “insegnante dell’inclusione”. Qual è il suo parere riguardo a questo cambiamento?
Non sono d’accordo. Questo passaggio trasmette l’idea che l’inclusione debba essere gestita da un docente specifico. Sostituire “pedagogia speciale” con “pedagogia dell’inclusione” non porta a un reale cambiamento nel nostro modo di concepire l’inclusione.
