Inflazione stabile ad aprile: Istat conferma tasso dell’1,9%, uguale a marzo.

Inflazione stabile ad aprile: Istat conferma tasso dell’1,9%, uguale a marzo.

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Ad aprile, l’indice nazionale dei prezzi al consumo in Italia ha mostrato un aumento mensile dello 0,1% e un incremento annuale dell’1,9%, confermando la stima precedente di +2,0%. I prezzi dei beni energetici non regolamentati sono diminuiti, mentre quelli dei beni alimentari e dei servizi, soprattutto nei trasporti, hanno registrato un’accelerazione. L’inflazione di fondo, escludendo energetici e alimentari freschi, è salita al 2,1%. I prezzi dei servizi hanno superato quelli dei beni, evidenziando un differenziale aumentato. Complessivamente, l’inflazione acquisita per il 2025 si attesta al 1,4% per l’indice generale.

Andamento dei Prezzi al Consumo in Italia: Aprile 2023

ROMA (ITALPRESS) – Ad aprile, secondo i dati definitivi dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, presenta un incremento dello 0,1% su base mensile e dell’1,9% su base annua, confermando il risultato del mese precedente. La stima preliminare indicava un aumento del 2,0%.

Il mantenimento di una certa stabilità nell’inflazione è il risultato di diverse dinamiche tra i vari gruppi di spesa. In particolare, si osserva un rallentamento nei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che passano dal +0,7% al -3,4%, e nei costi dei tabacchi, scesi dal +4,6% al +3,4%. Al contrario, si registra un’accelerazione nei prezzi dei beni energetici regolamentati (+27,2% a +31,7%), dei beni alimentari non lavorati (+3,3% a +4,2%) e dei servizi di trasporto (+1,6% a +4,4%). Anche l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, mostra un incremento, passando da +1,7% a +2,1%.

La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si riduce da +1,5% a +1,0%, mentre quella dei servizi aumenta, passando da +2,5% a +3,0%. Questo porta a un ampliamento del differenziale inflazionistico tra servizi e beni a +2,0 punti percentuali. I prezzi dei beni alimentari e per la cura della casa segnalano un’accelerazione, aumentando dal +2,1% al +2,6%, mentre i prodotti a alta frequenza d’acquisto rallentano (+1,9% a +1,6%).

Il lieve incremento mensile dell’indice generale è principalmente attribuibile all’aumento dei prezzi dei servizi di trasporto (+3,4%) e dei servizi ricreativi e culturali (+1,8%), influenzati da fattori stagionali. Aumentano anche i prezzi degli alimentari non lavorati (+0,7%) e lavorati (+0,5%). Questi effetti sono parzialmente bilanciati dalla diminuzione dei prezzi energetici, sia regolamentati (-6,9%) che non regolamentati (-5,8%). L’inflazione acquisita per il 2025 si attesta su +1,4% per l’indice generale e su +1,6% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi, infine, registra un aumento del 0,4% su base mensile e del 2,0% su base annua.

Aumento dei Prezzi e Dinamiche Inflazionistiche in Italia ad Aprile

ROMA (ITALPRESS) – Ad aprile, secondo i dati definitivi forniti dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, esclusi i tabacchi, mostra un incremento dello 0,1% rispetto al mese precedente e un aumento dell’1,9% su base annuale, mantenendo il livello del mese precedente. La stima preliminare indicava invece un incremento del 2,0%.

L’andamento dell’inflazione riflette movimenti discordanti tra diversi aggregati di spesa. I prezzi dei beni energetici non regolamentati mostrano un significativo rallentamento, passando da una crescita del 0,7% a una diminuzione del 3,4%. Anche i tabacchi subiscono un rallentamento, da +4,6% a +3,4%. In controtendenza, accelera l’aumento dei beni energetici regolamentati, passando da +27,2% a +31,7%. I prezzi degli alimenti, sia freschi che lavorati, mostrano anch’essi un incremento, così come i servizi di trasporto, il cui tasso passa da +1,6% a +4,4%.

L’inflazione di fondo, al netto delle energie e degli alimenti freschi, mostra un’accelerazione, salendo da +1,7% a +2,1%. Anche l’inflazione al netto dei soli beni energetici cresce, passando da +1,8% a +2,2%. I prezzi dei beni registrano una crescita tendenziale che si attesta su un aumento dell’1,0%, mentre i servizi mostrano un incremento più significativo, aumentando a +3,0%. Il divario inflazionistico tra beni e servizi si amplifica, raggiungendo +2,0 punti percentuali.

Infine, l’incremento congiunturale dell’indice generale è influenzato dalla crescita dei prezzi dei servizi legati ai trasporti (+3,4%) e da altri comparti, come quelli ricreativi e culturali (+1,8%). Sebbene l’aumento dei prezzi alimentari registri un incremento, il ribasso dei costi energetici e dei beni durevoli ha parzialmente attenuato gli effetti. L’inflazione acquisita per il 2025 è stimata a +1,4% per l’indice generale e +1,6% per la componente di fondo.

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