Istat, crescita Pil dell’1% per il 2017, ma siamo lontani dell’Europa

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Il Pil crescerà dell’1,0% nel 2017 a rivelarlo sono i dati Istat. Secondo le analisi la domanda interna al netto delle scorte avrebbe dato un contributo positivo all’incremento del prodotto interno lordo.

Spesa delle famiglie in crescita

Sale anche la spesa delle famiglie, sempre dell’1,0% ma più lentamente rispetto al 2016. Da una parte c’è infatti una spinta alimentata dai miglioramenti del mercato del lavoro, dall’altra invece c’è l’inflazione, con il contenimento del potere d’acquisto, che limita la crescita dei consumi.

La politica monetaria espansiva della Bce, invece, ha portato effetti positivi sul mercato di credito, e si attende quindi un ritmo di crescita degli investimenti pari a quello dell’anno scorso. Un rialzo si prevede anche per i livelli occupazionali, che dovrebbero crescere dello 0,7% nel 2017, seppur in decelerazione rispetto agli anni passati. Anche la disoccupazione dovrebbe ridursi, con un tasso previsto dell’11,5%.

L’espansione dell’occupazione in Italia ha interessato in particolare i servizi: l’aumento nel terziario ha costituito il 96,4% dell’incremento totale netto degli occupati, con tassi più significativi nei comparti dell’attività dei servizi di alloggio e ristorazione, di trasporto e magazzinaggio e dei servizi alle imprese. Nell’area euro tale quota è stata pari all’83,3%.

Migliorano leggermente le prospettive di crescita economica di quest’anno, grazie alla spinta della domanda interna, ma il motore dell’Italia spa è ancora a scartamento ridotto rispetto al resto del Vecchio continente.

Lontani dai ritmi europei

Tra i punti più interessanti che ha rilevato l’Istat c’è anche “la diversa intensità della crescita rispetto a quella dell’area euro” che “costituisce una caratteristica dell’attuale ciclo economico. Prendendo come riferimento il primo trimestre del 2015, il livello del Pil italiano è cresciuto dell’1,9% nei primi tre mesi del 2017. Nello stesso periodo il Pil dell’area euro è aumentato del 3,5%. Tra i principali paesi europei solo la Francia ha mostrato miglioramenti simili a quelli italiani (+2,1%)”.  Secondo l’Istat : «I rischi al ribasso sono costituiti da una più moderata evoluzione del commercio internazionale e dall’eventuale riaccendersi di tensioni sui mercati finanziari».

A livello mondiale, nell’anno in corso la crescita del Pil è data al 3,4%, con un +1,9% nei paesi avanzati e un +4,3% negli emergenti. Gli Usa dovrebbero crescere del 2,2%, mentre per il Giappone il progresso è previsto al +1,2%.

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