Moda a due velocità: soluzioni strategiche per affrontare nuove sfide di mercato

Moda a due velocità: soluzioni strategiche per affrontare nuove sfide di mercato

Moda a due velocità: soluzioni strategiche per affrontare nuove sfide di mercato

La moda italiana sta affrontando un momento di sfida con un calo delle esportazioni del 4% nel 2024 e del 3% nei primi sette mesi del 2025. Questo dato evidenzia una situazione a due velocità: alcune aziende incontrano difficoltà, mentre altre continuano a crescere. Il Governo ha avviato due tavoli di lavoro per supportare il settore, con ICE e altri enti pubblici che coordinano iniziative mirate, come l’organizzazione di incoming e la partecipazione a fiere internazionali. L’obiettivo è sostenere le imprese in difficoltà e valorizzare quelle con potenzialità di espansione, tutelando il prezioso patrimonio del made in Italy.

La sfida attuale della moda italiana: tra difficoltà e opportunità di crescita

ROMA (ITALPRESS) – La moda italiana sta attraversando un periodo che richiede particolare attenzione. I dati recenti indicano un calo delle esportazioni pari al 4% nel 2024, con un ulteriore -3% nei primi sette mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi numeri evidenziano criticità importanti, spingendo a proseguire con impegno il lavoro di supporto al settore. L’analisi mostra una situazione articolata, caratterizzata da una doppia velocità: alcune aziende affrontano serie difficoltà, mentre altre riescono a mantenere le loro posizioni o addirittura a crescere. Questo quadro complesso richiede risposte precise e diversificate, come ha sottolineato Matteo Zoppas, Presidente di ICE, durante la conferenza stampa di presentazione di Pitti Uomo.

Il Governo ha riconosciuto l’urgenza della situazione avviando due tavoli di confronto dedicati alla moda, promossi rispettivamente dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani e dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Il Sistema Paese, composto da ICE, SACE, SIMEST e Cassa Depositi e Prestiti, risponde alla sfida con un impegno coordinato e determinato. In un contesto di mercati in rapido cambiamento, rimangono centrali le attività di incoming, volte a portare in Italia buyer e operatori strategici selezionati insieme alle associazioni di categoria. Allo stesso modo, continua l’assistenza durante eventi chiave come la settimana della moda e le iniziative che permettono alle imprese di affermarsi all’estero.

Nel 2025, il supporto di ICE a Pitti Uomo ha consentito di ospitare 580 operatori tra buyer e giornalisti nelle due edizioni dell’evento, mentre complessivamente sono stati coinvolti oltre 4.000 operatori nei vari saloni Pitti della filiera moda. Parallelamente, l’accompagnamento delle imprese italiane verso i mercati esteri si concentra in modo particolare sulle PMI, che necessitano di un sostegno maggiore nel percorso di internazionalizzazione. Tra il 2024 e il 2025 sono state organizzate 19 partecipazioni collettive a fiere internazionali, coinvolgendo 675 aziende italiane, grazie a un dialogo costante con le associazioni di categoria, indispensabile per intercettare le reali esigenze del settore.

Gli obiettivi perseguiti sono doppi: supportare le aziende che stanno affrontando difficoltà e valorizzare quelle con potenzialità di crescita sui mercati globali. Il made in Italy nella moda rappresenta un patrimonio strategico per il Paese e richiede ogni sforzo possibile per superare le sfide attuali, confermandosi un settore chiave per l’economia e l’identità nazionale.

Strategie e sfide del settore moda italiano tra crisi e opportunità

ROMA (ITALPRESS) – La moda italiana si trova oggi di fronte a una fase delicata che necessita di un’attenzione particolare, come evidenziato dai dati recenti. Nel 2024, le esportazioni del settore hanno subito un calo del 4%, seguite da un’ulteriore diminuzione del 3% nei primi sette mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi numeri disegnano uno scenario complesso, caratterizzato da una doppia velocità: alcune aziende affrontano difficoltà significative, mentre altre riescono a mantenere stabilità o addirittura a crescere. Questo quadro richiede un intervento mirato e differenziato per rispondere efficacemente alle diverse situazioni presenti nel mercato.

Matteo Zoppas, Presidente di ICE, ha sottolineato come il Governo abbia preso atto di questa emergenza aprendo due tavoli di confronto promossi dai Ministri Antonio Tajani e Adolfo Urso, dedicati al settore moda. Il Sistema Paese, attraverso ICE, SACE, SIMEST e Cassa Depositi e Prestiti, ha risposto unendo le forze con un impegno coordinato e determinato. In un contesto di mercati globali in rapida trasformazione, è essenziale concentrare gli sforzi sulle attività di incoming, invitando in Italia buyer e operatori strategici, collaborando con le associazioni di categoria per garantire un approccio condiviso e efficace.

Le iniziative di ICE non si limitano all’accoglienza degli operatori a eventi chiave come Pitti Uomo e le settimane della moda italiane. Solo nel 2025, grazie al supporto di ICE, Pitti Uomo ha ospitato 580 operatori tra buyer e giornalisti nelle sue due edizioni, mentre oltre 4.000 operatori hanno preso parte ai vari saloni della filiera moda organizzati da Pitti. Parallelamente, il sostegno all’internazionalizzazione è rivolto soprattutto alle piccole e medie imprese, che necessitano di un aiuto più intenso per affrontare i mercati esteri con maggiore competitività.

Nel biennio 2024-2025 sono state infatti organizzate 19 partecipazioni collettive a fiere internazionali, coinvolgendo 675 aziende italiane. La collaborazione costante con le associazioni di categoria si dimostra fondamentale per individuare le reali esigenze del settore e calibrare le azioni di supporto. L’obiettivo rimane duplice: affiancare le imprese in difficoltà e valorizzare quelle con potenzialità di crescita nel mercato globale. Il made in Italy nella moda rappresenta un patrimonio strategico per il Paese, che richiede continui sforzi per affrontare e superare le sfide del momento.

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