Riforma 4+2: Confusione e incertezze nel settore tecnologico-professionale

Riforma 4+2: Confusione e incertezze nel settore tecnologico-professionale

La Confusione del "4+2" nelle Scuole Tecniche Ho partecipato recentemente a una vivace riunione di...

La Confusione del “4+2” nelle Scuole Tecniche

Ho partecipato recentemente a una vivace riunione di insegnanti a Torino, incentrata sulla filiera tecnologico-professionale, conosciuta come “4+2”. Il titolo dell’incontro è stato ironico: “4+2= 0”, metafora che riflette la mancanza di formazione culturale e di prospettive lavorative reali offerte da questo percorso. L’obiettivo di questo articolo è presentare una sintesi delle discussioni emerse e analizzare i limiti del sistema “4+2”.

Il quadro che è emerso dai vari interventi è preoccupante. Nelle scuole dove il “4+2” è già operativo regna la confusione. Qui, l’assenza di chiarezza si manifesta in modo tagliente; gli orari di servizio dei docenti, per esempio, non sono resi pubblici ma distribuiti individualmente, lasciando un clima di incertezza generale. In contesti dove i collegi docenti hanno respinto l’implementazione di questo percorso, si percepisce un certo ottimismo, ma il timore rimane: le istituzioni resistenti potrebbero essere troppo poche.

Ma di quale confusione parliamo? La situazione nelle scuole che hanno avviato il “4+2” è caratterizzata da incertezze e variabilità. Persino le compresenze degli insegnanti, spesso mal giustificate, sembrano colmare un vuoto organizzativo. Il Collegio docenti, pur spinto dalla dirigenza ad accettare il “4+2”, non è mai stato realmente coinvolto nelle decisioni didattiche e organizzative. Il Ministero ha promulgato una riforma senza fornire decreti attuativi chiari per definire quadri orari e linee didattiche. Un unico aspetto positivo è la riduzione del numero di studenti per classe, risultato secondario della volontà ministeriale di incrementare le classi e i corsi disponibili.


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