Scompare il bonus bebè dalla legge di bilancio, grande mobilitazione

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Dalla manovra di bilancio per il 2018 scompare il bonus bebé da 80 euro al mese per le famiglie meno abbienti, mentre compare quello per l’acquisto delle nuove TV.  Il bilancio per la famiglia in stabilità è negativo prima di tutto a partire dalle risorse. Tagliate di almeno un centinaio di milioni. Da una parte, infatti, si introduce un generico fondo per la famiglia del valore di 100 milioni di euro. Dall’altra con l’eliminazione del bonus bebé di milioni se ne tolgono circa 200 l’anno.

L’ammortizzatore del bonus bebè

Il bonus bebé consisteva in 80 euro al mese per tre anni alle famiglie con reddito Isee inferiore ai 25 mila euro lordi l’anno. Da 80 euro si passava a 160 per i nuclei con meno di 7.000 euro lordi l’anno. Un aiuto alle famiglie meno abbienti, quindi.

Il bonus bebè è stato varato dal governo Renzi con la manovra 2015, quando ministro della Famiglia era Enrico Costa, ora uscito dal governo e anche da Ap. Prevedeva, per tutti i nati dall’1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017, un assegno triennale da 80 euro mensili (l’intervento non era cumulabile con il bonus-nido). La dotazione finanziaria del vecchio bonus dovrebbe garantire la copertura per i bimbi che verranno alla luce entro la fine di quest’anno, mentre al momento non ne godranno sicuramente le famiglie che avranno o adotteranno bambini dall’1 gennaio 2018. .

Grande mobilitazione per il ritorno del bonus bebè

“La scelta del Governo di non rifinanziare il bonus bebè”, scrivono 17 senatori Dem, “appare incomprensibile e non condivisibile”. Pertanto, aggiungono, “saranno presentati emendamenti per rendere la manovra di bilancio coerente con le indicazioni di Matteo Renzi, che ha individuato nel maggiore sostegno per i figli a carico una priorità assoluta”.

L’appello è arrivato da diciassette senatori democratici per reintrodurre il bonus bebè, scaduto e non rinnovato dalla legge di bilancio del governo Gentiloni. «La scelta del governo di non rifinanziare il bonus bebè», appare «incomprensibile e non condivisibile», hanno scritto i senatori.

Tolte risolse destinate alle famiglie

A dare l’allarme sul bonus bebè i capigruppo di Ap alla Camera e al Senato, Maurizio Lupi e Laura Bianconi: «Così la famiglia viene bistrattata e vengono tolte le risorse che noi avevamo contribuito a inserire negli anni scorsi, la misura sia reintrodotta già al Senato o i nostri voti alla manovra non sono sicuri».

 

Intanto al Senato arrivano le prime modifiche al testo: dalla fondazione per la cyber sicurezza all’equo compenso per gli avvocati, ai fondi pubblici per l’associazione dei partigiani cristiani. Aprendo ufficialmente la sessione di Bilancio in Aula al Senato il presidente Pietro Grasso ha confermato gli stralci alla manovra proposti dalla commissione Bilancio. A saltare anche la norma per la velocizzazione delle procedure esecutive e le limitazioni dei motivi di opposizione al decreto ingiuntivo e un comma dell’articolo 89 (asta frequenze 5G) che modifica il processo amministrativo.

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