Studi rivelano: l’esplorazione offshore di fossili mina la leadership climatica del Brasile.
Con l’attuale modello economico fortemente dipendente dai combustibili fossili, Brasile si trova in una posizione critica. Durante il COP30, gli ambientalisti hanno sottolineato l’importanza di fermare l’assegnazione di nuovi blocchi di esplorazione di combustibili fossili nelle aree con alta biodiversità. Proposte sostenibili vengono da varie comunità che si oppongono a queste pratiche, chiedendo l’élaborazione di un piano nazionale per la transizione energetica che espliciti chiaramente la necessità di dichiarare certe aree, come l’imbocco dell’Amazzoni, come territori privi di combustibili fossili.
Il Brasile ha anche recentemente aderito al High Level Panel for a Sustainable Ocean Economy, impegnandosi a “gestire sostenibilmente” tutte le sue acque nazionali entro il 2030. Questo passo è visto come un segnale positivo verso la conservazione marina e la lotta contro i cambiamenti climatici.
In sintesi, mentre il Brasile si prepara a svolgere un ruolo decisivo nel dibattito climatico globale, le sue politiche ambientali sollevano interrogativi seri. È vitale che il paese abbracci soluzioni sostenibili che riconoscano l’importanza della diversità ecologica e della salute delle sue comunità costiere.
Fonti ufficiali: SkyTruth, COP30 UN Climate Conference
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