Unicredit verso l’aumento di capitale, nel 2016 perdita da 11,8 mld

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Unicredit è sempre più vicina verso l’aumento di capitale da 13 miliardi di euro, per il quale ha ricevuto il via libera della Consob.

A Milano, nella sede di Piazza Gae Aulenti,  si è tenuto un cda di avvicinamento alla ricapitalizzazione, che dovrebbe poi esser varata prima del cda sui conti del 2016 in programma per il 9 febbraio. “L’accelerazione delle tempistiche dell’aumento di capitale è abbastanza sorprendente, considerando che l’operazione dovrebbe partire il 6 febbraio”, dicono gli analisti di Icbpi che hanno un consiglio ‘buy’ e prezzo obiettivo 29 euro sul titolo. “Non è da escludere che il management voglia approfittare della buona intonazione dei mercati, scongiurando il rischio di realizzare l’operazione a condizioni più sfavorevoli di quelle correnti (il titolo è salito del 16,4% nel corso degli ultimi tre mesi)”.

A preoccupare gli operatori sono però anche alcuni dettagli sul piano che sono emersi dal Documento di Registrazione depositato oggi alla Consob mentre l’attenzione torna anche sui crediti deteriorati (Npl).

La Bce ha chiesto a UniCredit, così come ad altre banche, di presentare entro il 28 febbraio una strategia su questi crediti, insieme a un piano operativo per affrontare il tema.

Unicredit aumenta le svalutazioni di un altro miliardo rispetto alle attese e chiude il 2016 con una perdita di 11,8 miliardi di euro. Queste le cifre dei risultati preliminari esaminati oggi dal cda e rese note dall’istituto al termine di una seduta di Borsa chiusa in forte perdita, il -5,45%.

Tornando ai conti del 2016,  Unicredit ha comunicato che le svalutazioni attese già definite a dicembre con la presentazione del piano (12,2 miliardi di poste non ricorrenti) aumenteranno di un altro miliardo di euro, a causa di una maggiore svalutazione della quota nel Fondo Atlante, di alcune partecipazioni e imposte differite e dei contributi al Fondo di risoluzione nazionale.

La banca,inoltre,  conferma che il Cet1 ratio a fine anno era sotto il requisito Srep di circa il 2%, ma verrà ripristinato dopo l’aumento, che dovrebbe chiudersi prima del 10 marzo. Gli obiettivi del piano al 2019 restano comunque invariati, con un Cet1 sopra il 12,5%.

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