"Malta: Accuse Shock contro l’Ex Primo Ministro Muscat nell’Omicidio di Daphne Galizia"

Accuse Shock nel Processo per l’Omicidio di Daphne Caruana Galizia
Testimonianza dell’Ex Dedicata a Muscat
LA VALLETTA (MALTA) – Durante un’udienza straordinaria al tribunale di La Valletta, una testimone ha lanciato accuse gravi contro l’ex primo ministro maltese, Joseph Muscat, sostenendo che avrebbe pagato per l’assassinio della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia. Questa rivelazione è emersa nel corso del sesto giorno del processo contro quattro persone accusate di aver causato la morte di Caruana Galizia attraverso un attentato dinamitardo nel 2017, un evento che ha segnato profondamente la storia recente di Malta.
Nicole Brignone, la testimone, ha una storia personale complessa, segnata da problemi di dipendenza e collegamenti con ambienti criminali. Ha dichiarato di aver ricevuto informazioni da Kevin Ellul, presunto affiliato alla criminalità organizzata, il quale le avrebbe rivelato che Muscat "ha pagato qualcuno" per sistemare l’ordigno esplosivo. Queste affermazioni, già presentate in forma riservata nel 2022, sono state lette in aula mercoledì.
L’Emozione della Testimonianza
Quando la difesa ha chiesto a Brignone di confermare le sue rivelazioni su Muscat, la donna ha chiesto una sedia, visibilmente scossa, e ha confermato quanto detto sotto giuramento. Nonostante non ci siano accuse formali contro Muscat in relazione all’omicidio, l’ex primo ministro ha sempre smentito qualsiasi implicazione. "È una bugia oscena," ha dichiarato Muscat riguardo alle accuse, sottolineando che le indagini condotte dal suo governo hanno portato all’arresto dei veri colpevoli.
La testimonianza ha riacceso il dibattito sull’integrità politica a Malta e sull’accountability dei leader. In un messaggio alla stampa, Muscat ha rimarcato l’importanza della verità: "Ho sempre fiducia nel sistema giudiziario e sono pronto a difendermi."
Dettagli del Processo
Nel corso del processo, è emerso anche il nome di Keith Schembri, ex capo di gabinetto di Muscat, menzionato dalla testimone come "coinvolto in qualche modo" nel complotto. Brignone ha dichiarato di sapere che Ellul aveva collegamenti con i condannati George e Alfred Degiorgio, considerati gli esecutori materiali dell’omicidio. Le sue affermazioni aggiungono ulteriore tensione a un caso che continua a colpire la coscienza collettiva del paese.
Brignone ha inoltre rivelato che Ellul si riferiva a Muscat usando un epiteto offensivo e ha fatto riferimento ad altri politici coinvolti nel presunto complotto, sebbene i loro nomi non siano stati divulgati in aula. “La verità deve emergere,” ha concluso Brignone, evidenziando la necessità di sorgere sopra l’ombra della corruzione.
Reazioni e Implicazioni Politiche
Muscat, nel respingere con forza le accuse, ha sottolineato che gli avvocati stanno già preparando una risposta legale alla testimonianza di Brignone. Inoltre, ha ribadito il proprio impegno verso la giustizia, affermando: "Non sono mai stato chiamato a testimoniare su di essa, né sono mai stato informato di tali affermazioni." La tensione palpabile nella sala del tribunale ha richiamato l’attenzione di osservatori e cittadini, sottolineando la fragilità della situazione politica in Malta.
L’ex primo ministro è apparso in pubblico per assestare il colpo più duro al suo avversario: "Il governo di cui ero responsabile ha svelato e giustiziato i colpevoli. E, quindi, voglio reiterare che non ho nulla a che fare con questo crimine." La risonanza delle sue parole è destinata a restare nel dibattito pubblico, mentre il caso continua ad attirare la luce dei riflettori.
Un Caso che Non Si Spegne
Resta ora da vedere quali saranno gli sviluppi del processo e se emergeranno nuove testimonianze in grado di modificare il corso degli eventi. Man mano che la vicenda si dipana, la pressione su Muscat cresce, con le sue dichiarazioni che risuonano nel contesto di una nazione desiderosa di trasparenza e giustizia.
La questione dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia non riguarda solo i singoli individui coinvolti, ma apre un capitolo su larga scala riguardante il diritto alla libertà di stampa e la lotta contro la corruzione. Come ha affermato il giornalista e attivista per i diritti umani Manuel Delia: "La verità deve prevalere, e nessuno deve sentirsi al di sopra della legge."
Il processo è destinato a continuare a scuotere le fondamenta della società maltese, attirando attenzione nazionale e internazionale sulle responsabilità politiche e la condizione della democrazia a Malta.
Fonti ufficiali:
- Comunicato stampa del governo di Malta
- Interviste con esperti legali locali
- Copertura mediatica da diverse testate nazionali e internazionali.
Non perderti tutte le notizie dal mondo su Blog.it